Stacco cedola e taglio target da parte di Citigroup pesano su Snam

Written By Unknown on Senin, 22 Oktober 2012 | 15.11

Di Francesca Gerosa

Lo stacco della cedola e il taglio del target price da parte di Citigroup pesano sul titolo Snam Rete Gas. Anche se fonti di stampa hanno riportato che lo scorso 10 ottobre i rappresentati del fondo sovrano del Qatar avrebbero incontrato a Roma alcuni esponenti del governo per valutare opportunità di investimento in Eni, Snam ed Enel, l'azione SRG cede il 3% a 3,43 euro.

Un eventuale concreto interesse di questi investitori sarebbe positivo soprattutto per Snam: in ottemperanza alla nuova normativa, Eni deve mettere sul mercato il 20% della società dei gasdotti. Ma sul titolo oggi pesa sia lo stacco di un dividendo pari a 0,1 euro per azione sia Citigroup che ha limato il target price da 4,15 a 4,10 euro.

La raccomandazione resta in ogni caso buy in vista dei conti dei primi nove mesi 2012 (26 ottobre). Mentre le attività dovrebbero confermare il profilo di crescita del gruppo, nonostante il difficile contesto economico, Citigroup si aspetta che l'utile netto risenta dei costi di rifinanziamento e di un effetto una tantum da 340 milioni di euro derivante dalla chiusura delle operazioni di copertura finanziaria con Eni.

E' questo che ha influenzato la valutazione del broker che ha quindi tagliato il target price e di conseguenza ridotto le stime di eps 2012 da 0,29 a 0,22 euro per azione (invariate a 0,30 e a 0,38 euro per azione le stime di eps 2013-2014). Citigroup stima invece che nei primi 9 mesi dell'anno l'ebitda di Snam salga del 4% rispetto allo stesso periodo del 2011 a 2.021 milioni di euro con una crescita solida nel settore dello stoccaggio del gas (ebitda +13%) e una performance decisamente più modesta nella trasmissione a causa del calo dei volumi (+2%).

L'andamento forte della distribuzione del gas (+8,2% la crescita dell'ebitda) dovrebbe compensare la voce straordinaria registrata nel 2011 permettendo a questa divisione di ottenere una crescita dell'ebitda del 2%. L'utile netto di Snam dovrebbe scendere del 6% a 517milioni di euro a causa dell'incremento degli oneri finanziari per le commissioni di rifinanziamento (il costo medio del debito dovrebbe rimanere intorno al 3,2%) e l'impatto dei 340 milioni di euro pagati a Eni per la chiusura anticipata dei contratti swap.

A seguito della recente acquisizione e della liquidità uscita per la chiusura del contratto, Citigroup stima che il debito netto del gruppo nell'esercizio 2012 sia pari a 12,3 miliardi di euro o il 52,2% della sua Rab. Considerando che l'obiettivo di Snam è non superare il 55% del rapporto debito netto/Rab, "ora a Snam restano 700 milioni di euro circa per l'espansione internazionale; comunque, questo potrebbe non essere sufficiente per soddisfare le ambizioni della società".

Snam per il broker resta in ogni caso un'azione  a "5 stelle" tra le utility europee. "Crediamo infatti che offra una forte e difensiva crescita con un +10,5% di aumento dell'eps rettificato su base annua per il periodo 2012 2016, un solido bilancio, un rendimento interessante dei dividendi: 7,8% nel 2014 e un 20% di potenziale upside rispetto alle stime del consenso per il 2014", concludono gli analisti di Citigroup.



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