Google ha smesso di offrire la sua suite di software basato su web per le aziende, conosciuta come Google Apps, gratuita per aziende con un numero di dipendenti inferiore a 10, nel tentativo di generare profitti da servizi che prima erano gratuiti. L'operazione dimostra una rinnovata concentrazione di Google sui servizi per le piccole aziende, che sono state uno degli obiettivi di Google Apps. Il software web-based compete con il software Office di Microsoft.
Sundar Pichai, vice presidente di Google responsabile di Google Apps, ha detto che la società vuole fornire alle piccole aziende, che utilizzano la versione gratuita del software, un supporto adattato al cliente, qualcosa che attualmente ricevono soltanto i clienti paganti. "Non diamo a queste aziende un buon servizio", ha detto riferendosi agli utenti gratuiti. Pichai ha aggiunto che i milioni di persone che utilizzano già la versione gratuita continueranno a riceverla come tale.
Google Apps, parte di un trend tecnologico conosciuto come cloud computing, include un indirizzo e-mail del cliente, Google Docs e uno spazio su disco virtuale Google Drive, così come un supporto cliente per gli utilizzatori paganti. Negli anni scorsi, un'azienda con più di 10 utenti software pagava 50 dollari a persona all'anno per il servizio. Prima del 2011 soltanto le aziende con più di 50 utenti dovevano pagare una quota.
Nell'ultimo anno Google ha generato circa 1 miliardo di dollari dalla vendita di Google Apps e di un software di mappatura separato alle aziende e ai governi, hanno riferito persone a conoscenza della questione. Google ha detto che più di cinque milioni di aziende utilizzano Google Apps, sebbene la grande maggioranza abbia un numero di utenti inferiore a 10 e utilizzi così la versione gratuita. Google ha riportato che, in tutto, più di 40 milioni di persone usano le versione gratuita e a pagamento di Google Apps.
Paul Davison, co-fondatore di una popolare applicazione mobile chiamata Highlight lanciata quest'anno, ha detto che insieme ai suoi sei colleghi ha utilizzato al versione gratuita di Google Apps per le e-mail, calendari, memoria e ha collaborato su documenti e fogli di calcolo. "Siamo disposti a pagare", ha detto. Google ha portato avanti altre operazioni per generare profitti dalle aziende che hanno utilizzato i suoi servizi gratuitamente. Lo scorso anno, Google ha iniziato a far pagare le aziende come per esempio i produttori di applicazioni mobili che avevano accesso a Google Maps più di 25 mila volte al giorno. Quest'anno, Google ha cominciato a far pagare i rivenditori che cercano di essere inclusi nel servizio Google Shopping.
Dave Girouard, che gestiva l'unità Google Apps prima di lasciare Google all'inizio di quest'anno, ha riferito che le recenti operazioni di Google di addebitare una tariffa a un numero maggiore di aziende clienti sono state in parte influenzate dal modello industriale di Apple per il suoi servizi, come il software iCloud. Apple "non fornisce niente in maniera gratuita, e questo ha avuto influenza sul modo di fare impresa di Google" ha detto Girouard, che gestisce Upstart Network, azienda che aiuta i laureati a trovare i soldi per lanciare un'azienda.
Da quando ha iniziato a vendere Google Apps nel 2007, Google ha avuto un successo occasionale con l'iscrizione di grandi aziende come la banca spagnola Banco Bilbao Vizcaya Argentaria SA e le agenzie governative come il Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti. Alla fine dello scorso anno, Google Apps ha firmato un accordo con General Motors Co. per fornire un software e-mail e una collaborazione on-line a più di 100 mila impiegati, ma l'accordo è successivamente fallito, hanno detto alcune persone a conoscenza della questione.
Negli ultimi anni, Google ha spinto per vendere servizi software alle aziende, sorprendendo gli osservatori dell'industria web che si aspettavano che Larry Page, CEO di Google, riducesse gli sforzi dopo aver assunto l'incarico nel 2011. Più recentemente, Google ha lanciato Google Compute Engine, permettendo alle aziende di far funzionare le loro applicazioni e di immagazzinare i dati sui computer gestiti dal gigante di Internet.
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