Monti, non scendo in campo ma Berlusconi è inaffidabile e l'Imu non si può togliere

Written By Unknown on Selasa, 25 Desember 2012 | 15.11

Di Davide Fumagalli, Roberto Sommella e Federico Quarato

La conferenza stampa di Mario Monti

Il presidente del Consiglio non ha ancora sciolto le riserve riguardo un suo impegno politico diretto, ma sembra prendere le distanze da questa ipotesi. 

Monti ha iniziato la conferenza stampa di fine d'anno affermando che l'Italia è riuscita a gestire la crisi senza aiuti stranieri. "Oggi è facile dimenticare la drammaticità degli eventi nel 2011, ora posso rivelare che negli incontri con i leader europei mi sono ritrovato a pensare le parole di De Gasperi. Era così precaria la situazione ed eravamo così circondati da diffidenza. Lui disse: prendo la parola sapendo che tutto è contro di me, salvo la vostra cortesia. Quell'emergenza finanziaria è stata superata, i cittadini italiani possono andare a testa alta in Europa. Abbiamo superato l'emergenza senza aiuti del FMI o dell'Europa, come invece ci veniva suggerito da più parti". Queste le prime parole di Mario Monti alla conferenza stampa di fine anno.

Passando ai rapporti con il Parlamento e le forze politiche, Monti è partito da Angelino Alfano, confermando la stima ma ricordando che le parole pesano. "Di fronte alla sua affermazione del segretario del Pdl alla Camera (riteniamo finita l'esperienza del governo Monti), l'abbiamo ritenuta una chiara dichiarazione di sfiducia e ne abbiamo tratto subito le conseguenze: se si ritiene che abbiamo governato male non avrebbe avuto alcun senso continuare".

"La strana maggioranza ha impedito di fare meglio ma è tanto quello che abbiamo fatto", ha affermato Monti, "la riforma delle pensioni è stata sgradita al Pd, come alcuni provvedimenti sui patrimoni sono stati sgraditi al Pdl. Entrambe le misure erano però ritenute necessarie da osservatori spassionati".

Monti si è detto poi sbigottito da Berlusconi. "Sono grato e sbigottito allo stesso tempo per le affermazioni di Silvio Berlusconi. Ho difficoltà a capire la linearità dei ragionamenti del Cavaliere, un giorno mi chiede di prendere la leadership dei moderati, un altro dice che il nostro governo ha solo peggiorato la situazione", ha puntualizzato Monti, "faccio fatica a capire la sua linea mentale".

Monti ha preparato un memorandum che "dovrebbe essere attuato nei primi 100 giorni". Il primo punto dell'agenda è non distruggere ciò che si è fatto in questo anno con il sacrificio di tutti. Consiglio al prossimo presidente del consiglio di non sottrarsi come singolo Paese alle linee guida dell'Europa. Anche noi non ne condividiamo alcune, se il prossimo governo sarà convinto di poterne cambiare qualcuna dovrà lavorare bene in Italia per andare al tavolo internazionale ed essere credibile per fare delle proposte", ha affermato Monti ribadendo così la propria politica di condivisione delle scelte europee.

L'agenda contiene inoltre la raccomandazione a non fare passi indietro come togliere l'Imu, togliere altre tasse, far passare il concetto che pagare le tasse è "farsi mettere le mani in tasca dallo Stato", ribadendo così la politica di rigore basata sulla pressione fiscale. "Se il prossimo governo dovesse togliere l'Imu, il governo successivo, cinque anni dopo, dovrebbe rimetterla raddoppiata", ha affermato Monti attaccando così l'agenda di Silvio Berlusconi.

Quando si è iniaziato a parlare di Agenda Monti, secondo il presidente del Consiglio "un consenso piuttosto ampio è sembrato emergere. Questo ci ha consentito di spostare il dibattito politico dallo scontro tra gli schieramenti ai contentuti". Sarà presto pubblicato su "un apposito sito web" il documento programmatico che sintetizza la cosiddetta "Agenda Monti", che il premier ha spiegato si chiamerà "Cambiare l'Italia, riformare l'Europa: agenda per un impegno comune". Sarà "un primo contributo per una discussione aperta". E il primo punto, ha aggiunto Monti nella conferenza stampa di fine anno, sarà "non distruggere ciò che con il sacrificio di tutti si è fatto questo anno. Non sara' sfuggito il forte richiamo del Capo dello Stato alle Alte cariche a non dissipare i sacrifici".

Duro attacco a Berlusconi: "Il più grande costo della politica non è tanto quello di festini, irriguardosi di ogni dignità, e che determinano lo screditamento della politica quando c'è invece bisogno del suo rafforzamento, ma le decisioni non prese o quelle prese per interessi di breve periodo".

Il presidente del Consiglio ha affrontato  anche il tema dei costi della politica:"Abbiamo fatto notevoli sforzi, dotandoci della migliore risorsa disponibile in Italia, il commissario Enrico Bondi, ma abbiamo portato a casa molto meno di quanto avremmo voluto, basta vedere i fortissimi arroccamenti che ci sono stati in materia di Province, per esempio, e su alcuni aspetti del costo della politica". L'auspicio è che si possa completare l'opera in un prossimo futuro: "Restiamo convinti che si possa e debba fare molto di più e che un Governo che stia in carica cinque anni può far di più nei confronti delle resistenze fortissime nell'amministrazione".

Monti ha poi parlato del suo impegno politico per il futuro. "Mi sono dimesso dicendo al Presidente della Repubblica solo tre parole: Missione compiuta, Presidente". "Io non mi schiero con nessuno personalmente", ha proseguito Monti, nominato senatore a vita da Napolitano, "vorrei che i partiti si schierassero sulle idee, e spero che anche la nostra Agenda possa contribuire a dare più concretezza ai dibattiti. Sono pronto a fare da guida alle forze che sosterranno le mie idee".

''La nostra agenda non e' indirizzata a destra sinistra o al centro e' erga omnes'', ha detto Monti aggiungendo che non ha intenzione di scendere in campo per le prossime elezioni, ''Di fronte a queste sfide ci vogliono coalizioni più estese, sono tra coloro che non hanno simpatia per i partiti personali, mi interessa di più che l'agenda Monti sia seguita e non mi sottrarrò da fare da guida, io non mi schiero con nessuno fornisco solo un'agenda per il Paese e chi ci vuole stare'', ha aggiunto il premier.

Quattro leggi su tutto da fare subito nel prossimo Parlamento e che hanno il sapore di essere almeno tre anti-Berlusconi. Una nuova legge sul conflitto di interessi, una più forte legge sul falso in bilancio, una nuova legge sulle intercettazioni e una più forte disciplina che colpisca il voto di scambio.

Nel botta e risposta con i giornalisti alla fine della conferenza stampa non sono mancate polemiche sui componenti dell'esecutivo e sui politici stessi. "Temi di alta politica, vedo..."ha risposto Monti glissando al cronista del Fatto Quotidiano che gli ha chiesto della casa di Grilli e ha parlato anche di presunti conti in Svizzera. Monti ha sostenuto di avere avuto un chiarimento con il ministro dell'Economia. Sui rumors a proposito di conti svizzeri: "E' una cosa che e' stata ripresa solo sul vostro giornale, e la trovo ridicola".

Sull'eventualità che Nichi Vendola faccia parte della prossima maggioranza di governo da lui guidata, Monti ha invece affermato che "Nichi Vendola è una persona che si ascolta e si legge sempre con interesse, ma ha detto di me recentemente che sono un liberale conservatore. Liberale sì, ma conservatore, per molti profili, penso che lo sia lui, non per la cura sui temi ambientali ma su quelli del lavoro".

L'ormai ex presidente del Consiglio ha approfondito anche il tema del pareggio di bilancio nel 2013, concordato ai tavoli europei dal governo Berlusconi. Mario Monti ha assicurato che "l'Italia ce la farà. Il mio predecessore ha firmato un accordo, ma il 'fiscal compact' è stato firmato a Bruxelles il primo marzo 2012 e riflette semplicemente, sotto il profilo del rientro del debito pubblico, ciò che molti mesi prima era stato deciso in un Consiglio europeo, il cosiddetto 'Six pack'. Abbiamo dovuto prendere come un dato quella riduzione, così come abbiamo dovuto prendere come un dato, e sarebbe stato destabilizzante rimetterlo in discussione, l'impegno di riportare dal 2014 al 2013 l'obiettivo del pareggio di bilancio". Monti sul tema ha concluso con una vena ottimista: "Sarà sostenibile? Sì, certo. Molto dipende dal tasso di crescita". 

Quanto a un su possibile futuro al Colle, Monti ha sostenti che si tratto di "una possibilita' che forse, o meglio probabilmente, non si verificherà mai''.



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