Piazza Affari si prende una pausa, Telecom in ascesa

Written By Unknown on Jumat, 12 April 2013 | 15.11

Di Francesca Gerosa

Prevalgono i realizzi in avvio di seduta a Piazza Affari  (-0,36% a 15.962 punti l'indice Ftse Mib) con lo spread Btp/Bund in aumento a 307 punti nonostante la schiarita sul fronte politico, in particolare per quanto riguarda il successore del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

L'ex premier, Silvio Berlusconi, è infatti pronto a eleggere un nuovo presidente della Repubblica di centrosinistra, ma a condizione di formare poi un governo di larghe intese perché "un governo ballerino, sostenuto da qualche gruppetto, non avrebbe la forza di assumere i provvedimenti di cui il Paese ha bisogno per salvare l'economia e per trattare in Europa tutto quello che si deve modificare negli accordi dell'Ue", ha spiegato in un'intervista.

Lo stesso segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha detto che il suo partito preferisce un'ampia intesa sul nome del prossimo presidente. Il Cavaliere ha parlato di una "rosa di nomi" che deve essere avanzata dai democratici: "quando lo faranno decideremo. Al momento non sono in grado di dire altro".

Berlusconi ha anche detto di non essere interessato a un "salvacondotto" o a un'amnistia per chiudere la propria situazione giudiziaria. Il Parlamento inizia a votare da giovedì 18 aprile per il nuovo capo dello Stato. Nelle prime tre votazioni serve la maggioranza dei due terzi, dalla quarta invece basta la maggioranza assoluta. Al centrosinistra mancano una decina di grandi elettori, tra deputati, senatori e rappresentanti delle Regioni, per disporre della maggioranza assoluta.

Sul listino milanese sale contro corrente del 2,78% a 0,6295 euro Telecom Italia dopo che il cda di ieri ha istituito un comitato che esaminerà la fusione con 3 Italia in tempi stretti (15 giorni). E' stato dato inoltre mandato al management per definire il percorso operativo di fattibilità per la separazione della rete di accesso. "Apprezziamo la volontà del gruppo di definire rapidamente la questione e in particolare apprezziamo il fatto che sia riaffiorato il progetto della separazione della rete, che mantiene gli investitori appassionati sul titolo", affermano gli analisti di Banca Akros (accumulate e target price a 0,80 euro confermati sull'azione).

Stando alle ultime indiscrezioni, Hutchison Whampoa vorrebbe ottenere una quota del 29,9% di TI, appena sotto la soglia che obbliga il lancio di un'opa sul gruppo, di questa quota il 22% arriverebbe direttamente dai soci di Telco, per ora scettici sull'operazione, in particolare Telefonica. Anche gli analisti di Ubs continuano a essere scettici sulla fattibilità di un merger con 3 Italia, visti gli ostacoli politici e dell'antitrust, e sulla creazione di valore.

"La visibilità sulla strategia del gruppo e sul potenziale esito delle negoziazioni in corso rimane molto bassa", osservano gli esperti di Ubs (sell e target price a 0,45 euro confermati sul titolo TI), aggiungendo che "i flussi di cassa di Telecom Italia potrebbero peggiorare nei due anni immediatamente successivi all'eventuale fusione visto che 3Italia brucia cassa. E poi bisogna tener conto dei costi di ristrutturazione, pari a 500 milioni di euro.

Senza contare, osservano anche gli analisti di Cheuvreux (underperform) citati dall'agenzia Mf-DowJones, che la valutazione di 3 Italia superiore ai 2 miliardi di euro implica un multiplo enterprise value/ebitda di circa 7 contro i 4 di Telecom Italia. Il deal quindi sarebbe diluitivo per la società italiana. L'operazione, inoltre, porterebbe a un cambio di controllo con Hutchison Whampoa che diventerebbe il primo azionista di Telco, ma mentre i soci italiani potrebbero essere interessati, "non crediamo che Telefonica sia favorevole a lasciare entrare un secondo socio industriale".

Due, comunque, in caso di effettiva fusione i vantaggi per il titolo: il primo è legato al fatto che la pressione competitiva nel mercato si attenuerebbe e il secondo che il deal potrebbe portare a una strategia più efficace sulle attività e sul deleveraging. I rischi però per Cheuvreux ancora superano le opportunità.

Non per gli analisti di Equita (hold e target price a 0,78 euro) che vedono una creazione di valore per un miliardo di euro grazie a risparmi su investimenti e spese operative. "Pensiamo comunque che il maggior beneficio sarebbe la semplificazione dell'arena competitiva, il miglioramento della generazione di cassa, il rafforzamento dell'azionariato. Questi elementi spezzerebbero la spirale che suggerisce da tempo il rischio di un aumento di capitale e quindi multipli di 3,4 volte l'ebitda o circa 5,6 volte gli utili", spiegano alla sim. Addirittura gli analisti di Equita calcolano che se Telecom Italia, dopo la fusione, trattasse a 3,9 volte l'ebitda il titolo avrebbe un upside di circa il 40%.

E' chiaro che l'eventuale rimpasto della struttura dell'azionariato di Telecom Italia sarebbe un "game changer" per la società, commentano gli analisti di Kepler secondo i quali questa è una questione cruciale per il gruppo, visto che Telco non può supportare lo sviluppo industriale di lungo termine. Prima o poi quindi tale problema deve essere affrontato.

"Per questo motivo pensiamo che la separazione della rete e la cessione di attività commerciali a Hutchison Whampoa abbiano un senso, mentre un aumento di capitale è improbabile poiché non è supportato da Telco e dagli investitori istituzionali", precisano gli analisti di Kepler. "Separando il business dell'accesso, TI cristallizzerebbe il valore della sua rete, mentre le attività commerciali trarrebbero beneficio dalla presenza di un azionista industriale di lungo periodo e da un minor rischio percepito sul bilancio. Crediamo quindi che uno scenario di break-up offra margini di upside per il titolo su cui confermiamo il rating buy".

In effetti in borsa, dopo i minimi storici aggiornati il 3 aprile scorso a 0,532 euro, il titolo TI ha ripreso quota. In poco meno di 7 sedute ha messo a segno un +16% tornando sopra i 0,60 euro. "La prima resistenza transita per 0,63, massimi di marzo. Una rottura di questo livello potrebbe aprire lo spazio per un'accelerazione in direzione degli obiettivi collocati prima a 0,70 euro e successivamente a 0,78, top da inizio anno", prevede Vincenzo Longo, market strategist di IG.

"Qui la resistenza diventerebbe particolarmente forte e solo notizie societarie particolarmente rilevanti potrebbero condurre verso target più ambiziosi collocati a 0,86 euro, massimi da settembre. Segnali negativi giungerebbero invece al di sotto di 0,58 euro, che potrebbero proiettare il titolo verso il bottom di questa settimana a 0,56 e poi verso un ritorno sui minimi storici", conclude Longo.



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