Di Francesca Gerosa
Le borse europee rimbalzano (+0,14% a 16.862 punti l'indice Ftse Mib di Piazza Affari) stamani sulla scia di quelle asiatiche che hanno beneficiato dei dati migliori delle attese sulla bilancia commerciale cinese (le esportazioni sono cresciute del 5,1% su anno, oltre le previsioni di un incremento del 3%, mentre le importazioni sono balzate del 10,9% su anno, rispetto una stima di un +2,1%).
Sul fronte macro, gli operatori guardano al dato sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti che potrebbero offrire spunti riguardo i tempi di una riduzione del programma di stimolo monetario da parte della Fed. Secondo le previsioni degli economisti, la settimana scorsa le richieste dovrebbero essere aumentate a 335.000 unità dopo le 326.000 della settimana precedente.
Nelle prime contrattazioni, lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti è stabile a 256 punti, sui livelli della chiusura di ieri. Il rendimento si attesta al 4,26%. Il differenziale Bonos/Bund è a 288 punti per un tasso del 4,58%. Ieri sera la Camera ha dato il via libera definitivo al disegno di legge di conversione del decreto che contiene le prime misure di sostegno all'occupazione e rinvia di tre mesi l'aumento dell'Iva.
Il provvedimento stanzia quasi 800 milioni tra 2013 e 2016 per finanziare la decontribuzione delle assunzioni a tempo indeterminato di giovani tra 18 e 29 anni in condizioni di particolare svantaggio. L'aumento di un punto dell'aliquota Iva, oggi pari al 21% slitta da luglio a ottobre. Per finanziare la copertura di circa 1 miliardo il ministero dell'Economia ha aumentato gli acconti Irpef, Ires e Irap.
Sul listino milanese Mps scende del 3,46% a 0,201 euro dopo che la banca ha chiuso il primo semestre con una perdita netta di 380 milioni, più ampio delle previsioni il rosso del secondo trimestre. L'istituto è pronto a recepire le indicazioni volte a migliorare il piano industriale presentato alla Commissione europea per ottenere il via libera Ue agli aiuti ricevuti dallo Stato.
Mentre Unicredit (+0,46% a 4,38 euro) ha lanciato un ultimatum alla Tassara di Romain Zaleski. Secondo fonti di stampa, Piazza Cordusio ha posto come termine domani per ottenere una risposta dalla Tassara sulla ristrutturazione del debito, in caso contrario scatterebbe la liquidazione degli asset.
Invece Eni (-0,18% a 17,02 euro), scrive oggi MF, ha chiesto ai due enti energetici di stato egiziani, Egas e la controllante Egpc, 800 milioni di dollari di pagamenti arretrati. Quanto a Fiat (+0,25% a 5,99 euro), una fonte di Palazzo Chigi ha detto che il premier, Enrico Letta, ha incontrato i vertici del Lingotto e ha detto loro che sta lavorando per dimostrare che in Italia si può fare industria.
Attenzione anche a Finmeccanica (+0,64% a 3,78 euro), dopo che la società britannica del settore difesa Bae Systems ha detto che il Bahrain ha avviato dei colloqui sul possibile acquisto di un numero imprecisato di jet Eurofighter Typhoon (Bae costruisce l'Eurofighter assieme a Finmeccanica), e ad Atlantia (+0,42% a 14,44 euro) perché oggi si riunisce l'assemblea straordinaria. Sempre oggi si incontrano Giuliano Pisapia ed Emilio Delbono sul tema della governance di A2A (-0,69% a 0,65 euro). Il Comune di Brescia spinge per cedere il 5% della società o in alternativa lo stacco di una cedola straordinaria.
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