Ftse Mib stabile, su Unicredit prevalgono giudizi positivi

Written By Unknown on Selasa, 12 November 2013 | 15.11

Di Francesca Gerosa

Partenza poco mossa per le borse europee, mentre l'attenzione degli investitori si concentra sulla pubblicazione di alcune trimestrali chiave tra cui quelle di Vodafone, Infineon e Deutsche Poste. Dopo la decisione a sorpresa di giovedì scorso della Bce di tagliare i tassi, lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti, che ieri a fine seduta è ripiegato a 237 punti, riparte dallo stesso livello. Il rendimento è al 4,15%. Il differenziale Bonos/Bund si attesta a 234 punti per un tasso del 4,12%.

Parte oggi la tornata d'aste di metà mese, con l'offerta di Bot a 12 mesi per 6,5 miliardi di euro, su 7,475 in scadenza. Sul mercato grigio il Bot in asta quota in area 0,68%, quindi a un teorico nuovo minimo dall'introduzione dell'euro. Il Bot annuale collocato il mese scorso aveva mostrato un rendimento dello 0,999%. Le aste italiane proseguono domani con un'offerta fino a 5,5 miliardi di euro, suddivisa tra Btp a 3 e 30 anni e Ccteu sulla scadenza novembre 2018. Anche la Grecia è impegnata stamane sul mercato primario, con l'offerta di titoli a 13 settimane (scadenza 14 febbraio 2014) per un miliardo.

Sul listino milanese, dove il Ftse Mib scende dello 0,04% a 19.100 punti, l'attenzione è tutta sulle banche a partire da Unicredit (+0,92% a 5,51 euro) che ha attraversato un terzo trimestre difficile, non soltanto per fattori stagionali, portando a casa un utile netto di 204 milioni, in perfetta corrispondenza con il consenso, in un contesto in cui i Paesi Cee e la Polonia compensano in misura più che proporzionale le perdite dell'Italia. Il dato dell'utile netto, in calo del 39,1% rispetto a un anno prima, ha beneficiato peraltro di una plusvalenza netta da 181 milioni dalla cessione di Yapi Kredi Sigorta.

Di riflesso ai conti stamani JP Morgan ha alzato il target price sul titolo da 5,72 a 6,41 euro confermando il rating overweight, MainFirst ha ribadito outperform e il target price a 6 euro, Goldman Sachs buy con un prezzo obiettivo a 7,5 euro. Invece Nomura ha mantenuto il giudizio reduce e il target price a 4 euro.

Forti vendite su Banca Carige (-5,69% a 0,514 euro) che ha chiuso i nove mesi con una perdita netta dopo le svalutazioni di 1,309 miliardi. Nel terzo trimestre ha effettuato svalutazioni straordinarie su alcune poste patrimoniali dell'attivo quali crediti (101,8 milioni), titoli (22,3 milioni) e immobili (35,1 milioni).

Per cui la Consob ha avviato un procedimento su possibili criticità del bilancio 2012 e semestrale al 30 giugno 2013. La banca farà tutto il possibile per accelerare i tempi di presentazione del piano industriale e, a questo riguardo, è in contatto con Bankitalia. L'entità del probabile aumento di capitale si saprà solamente quando sarà pronto il piano industriale.

E se Intesa Sanpaolo (+0,28% a 1,79 euro) ha collocato 21 milioni di azioni Generali (-0,77% a 16,81 euro), pari a circa l'1,3% del capitale, attraverso un'operazione di book building e ora prevede l'uscita dal capitale da Telecom Italia (+0,14% a 0,69 euro) e Alitalia, Bpm (+0,26% a 0,46 euro) ha solo problematiche legate alla governance, secondo l'ex ad, Piero Montani. Secondo Mf i dipendenti sono divisi sull'iniziativa di Raffaele Mincione che martedì è sceso in campo con una durissima lettera al consiglio di sorveglianza.



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