Secondo gli esperti di Oil&Energy Insider, l'attesa ripresa economica nel 2014 e la domanda globale di energia che non mostra segni di rallentamento giocano a favorevole di alcuni gruppi petroliferi che, oltre a garantire il rendimento della cedola, hanno potenzialità di rialzo. In alcuni casi legate a fattori speculativi.
1) Marathon Oil Corporation. E' una compagnia petrolifera indipendente con sedi operative in tutto il mondo e una capitalizzazione di mercato di 24,5 miliardi dollari. Paga un dividendo di 76 centesimi per azione, che implica un rendimento del 2,1%, a fronte di un payout ratio del 31%. Il gruppo Usa ha un significativo potenziale di crescita nel Bakken, che rappresenta il 26% delle vendite di idrocarburi della società nel 2012, mentre intende di vendere asset in aree in declino come il Mare del Nord, mettendo più risorse nello sviluppo di quelle in Kurdistan, Gabon, il Golfo del Messico, e, naturalmente negli Usa (scisto). Nel solo 2014 Marathon prevede che la produzione di scisto statunitense cresca del 30 % rispetto al 2013. Il via libera al programma di riacquisto di azioni per 2,5 miliardi di dollari potrebbe contribuire a incrementare la redditività, con un impatto positivo sul prezzo delle azioni.
2) Occidental Petroleum Corporation. E' una grande compagnia petrolifera e del gas indipendente con una capitalizzazione di mercato di 76 miliardi dollari, che paga un dividendo di 2,56 dollari per azione corrispondente a un rendimento del 2,7%. I suoi guadagni supportano facilmente quel livello di dividendo, con un payout ratio del 45%. Il 60% della produzione di petrolio e di gas proviene dagli Usa e come maggiore produttore onshore di petrolio è all'avanguardia della rivoluzione shale (scisto). E' il produttore numero uno nel bacino Permiano e ha centinaia di migliaia di ettari nel Bakken. La decisione di di vendere alcuni dei suoi asset in Medio Oriente sosterrà in futuro anche la redditività.
3) Canadian Natural Resources. E' un titolo promettente che offre un dividendo di 0,75 dollari per azione (2,3% il dividend yield) e ha una capitalizzazione di mercato di 36 miliardi di dollari. Sta avviando la produzione di sabbie bituminose e il suo progetto Horizon Oil Sands ha fatto decisi passi avanti, con l'intenzione di produrre 250 mila barili al giorno entro il 2017. Gli alti prezzi del petrolio sosterranno la quotazione del titolo, anche se non mancano i rischi, legati ai vincoli infrastrutturali e alla crescente opposizione ambientalista alle sabbie bituminose.
4) Royal Dutch Shell. E' una delle maggiori compagnie petrolifere mondiali e paga un dividendo di 3,44 dollari per azione, che corrisponde a un rendimento elevato (5,3%). Il gruppo ha trascorso gran parte dei 120 anni della sua storia producendo petrolio, che continua ad essere un pilastro del suo business, ma sta investendo pesantemente nel settore del gas naturale liquefatto (Gnl), che dovrebbe essere in forte crescita nei prossimi anni, sebbene l'impatto sul titolo nel breve sia stato negativo. Shell ha impianti o progetti Gnl in realizzazione in sette Paesi. La grande incognita è rappresentata dalle perforazioni dell'Artico, che negli ultimi anni hanno assorbito grandi risorse.
5) Exxon Mobil. La quotazione della compagnia, che è già salita del 16% nel 2013, ha ulteriori margini di rialzo. Il dividendo di 2,52 dollari per azione implica inoltre un rendimento del 2,50%, che sarà facilmente sostenuto da suoi profitti, a fronte di un payout ratio del 33%. Alla fine del 2013 il gruppo ha annunciato che collaborerà con Rosneft in Russia per perforare pozzi orizzontali in Siberia occidentale, con l'obiettivo di incrementare le riserve di petrolio russe nel corso dei prossimi due anni. Per il 2014 Exxon, secondo gli esperti, offre un investimento a basso rischio ed alto dividendo.
6) YPF. Per chi vuole scommettere sulla rivoluzione shale (scisto) oltre i confini Usa, questa compagnia ha un potenziale enorme nei prossimi anni grazie alle vaste risorse in Argentina. L'Usa Energy Information Administration ha stimato che l'Argentina ha la quarta maggiore riserva di petrolio di scisto del mondo e la seconda di gas. YPF controlla il 40% della superficie della Vaca Muerta, la più grande riserva di scisto in Argentina e del mondo, ma ha incontrato molti ostacoli da parte del governo, che hanno portato all'esproprio della quota del 51% di Repsol in YPF, sebbene sia stato trovato un accordo provvisorio. La società paga un dividendo di 0,19 dollari per azione, che implica un rendimento molto modesto (0,6%), a fronte di un payout ratio dell'88%. L'appeal del titolo è quindi speculativo e da questo punto di vista le possibilità di rialzo sono elevate.
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