La Crimea filorussa frena le borse, Unicredit sotto la lente

Written By Unknown on Senin, 17 Maret 2014 | 15.11

Le tensioni internazionali intorno a Ucraina e Crimea non frenano le borse europee in apertura. Il 96,77% degli elettori (1,2 milioni) nel referendum di secessione in Crimea ha optato per la separazione della penisola dall'Ucraina e a favore dell'annessione alla Russia. Un esito considerato illegittimo da Stati Uniti ed Unione europea che stanno studiando sanzioni da imporre a Mosca già in giornata.

"E' probabile che dopo il voto favorevole della Crimea all'annessione alla Russia le possibili sanzioni da parte dell'Occidente intensifichino le tensioni e aumentino l'avversione al rischio" sui mercati, a detta di Mitul Kotecha, economista di Credit Agricole. Se le tensioni dovessero aumentare, "la domanda di asset sicuri salirà", con pressioni al rialzo su franco svizzero, yen e oro. Al momento l'euro/dollaro si attesta a 1,3901 da 1,3912 in chiusura a New York, l'euro/yen a 141,22 da 140,94, il dollaro/yen a 101,59 da 101,30 e la sterlina/yen a 169,11 da 168,51.

A Piazza Affari, dove il Ftse Mib sale dello 0,45% a 20.438 punti e lo spread Btp/Bund si attesta a quota 187 punti base (tasso al 3,41%), si guarda alle banche dopo che il presidente della Cassa depositi e prestiti, Franco Bassanini, ha detto che quelle italiane hanno tutto l'interesse a comprare dalle imprese l'intero stock di crediti commerciali accumulati con le pubbliche amministrazioni perché questa operazione migliorerebbe i loro bilanci in vista dell'Asset Quality Review.

Dopo i test della Bce, ripartiranno fusioni e acquisizioni tra banche. La questione principale che si pone alle banche italiane in tema di bad bank, è il prezzo al quale i crediti deteriorati verrebbero ceduti, secondo il presidente di Mps (+2% a 0,2363 euro), Alessandro Profumo. Più defilata Intesa Sanpaolo, in crescita dello 0,37% a 2,16 euro. A quanto pare il piano della banca prevede un polo del risparmio con la possibile integrazione tra Fideuram e il private banking e un'ulteriore riduzione di filiali.

Invece BlackRock ha incrementato la sua quota diventando il primo azionista di Unicredit (+1,30% a 6,24 euro). Secondo il Financial Times, la banca vuole quotare in borsa Pioneer Investments all'inizio del prossimo anno. Dalla quotazione della divisione che opera nel risparmio gestito Piazza Cordusio si aspetta di raccogliere 2/3 miliardi di euro.

Tra l'altro, dopo i conti 2013, stamani Rbc ha alzato il target price del titolo da 5,4 a 5,8 euro, ma il rating resta underperform. Intanto Unicredit, Intesa Sanpaolo, Clessidra e Nuove Partecipazioni hanno raggiunto un accordo di massima con Rosneft per il suo ingresso nel capitale di Pirelli & C. (-0,91% a 11,93 euro), che la valorizza 12 euro per azione.

Sale, infine, UnipolSai (+1,71% a 2,49 euro) che ha sottoscritto un accordo con Allianz per cederle un portafoglio assicurativo danni del valore di 1,1 miliardi di euro (dati 2013), 729 agenzie e 500 dipendenti dedicati alla gestione di tali attività. L'operazione prevede un corrispettivo di 440 milioni di euro.


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