Banco Popolare, segnali incoraggianti dal secondo trimestre

Written By Unknown on Senin, 11 Agustus 2014 | 15.11

Segnali incoraggianti da risultati del secondo trimestre. E' quanto sottolineano gli analisti di Mediobanca Securities in un report di oggi sul Banco Popolare, precisando che la banca ha chiuso il periodo con un utile netto di 25 milioni di euro, oltre le loro attese e quelle del consenso (perdita di 17 milioni), grazie a un migliore margine di interesse e al controllo dei costi il cui
livello dovrebbe essere ampiamente ricorrente.

I coefficienti patrimoniali all'11,4% (fully loaded) e al 13,3% (phased-in) devono essere considerati un buon punto di partenza in vista dell'asset quality review. Gli analisti di Mediobanca hanno calcolato che il rapporto di copertura sui crediti deteriorati esistenti dovrebbe essere portato dal 27% al 45% e le esposizioni deteriorate aumentate del 11% e successivamente coperte al 45% per portare il rapporto CET1 alla soglia dell'8% fissata per l'aqr.

Anche se il margine di interesse, più le commissioni, i costi e le perdite sui prestiti sono rimaste negative per circa 80 milioni nel secondo trimestre, gli analisti hanno notato una notevole miglioramento rispetto al primo trimestre (-138 milioni) e il rimbalzo del margine di interesse, il buon controllo dei costi, il progressivo miglioramento dei coefficienti patrimoniali dovrebbero essere tutti visti come segnali incoraggianti. Per quanto riguarda, invece, la qualità dell'attivo, la decelerazione del tasso di crescita dei crediti deteriorati lordi ha bisogno di ulteriori conferme nei prossimi trimestri.

Dunque tre aspetti positivi (margine di interesse, costi e coefficienti di patrimoniali) contro uno negativo (aumento dei crediti deteriorati). Nel dettaglio, il margine di interesse per gli esperti di Mediobanca è stato una sorpresa positiva grazie al miglioramento dei costi di finanziamento: il Banco Popolare ha registrato un margine di interesse di 398 milioni, il 3% in più rispetto alla stima del consenso e alla previsione della banca d'affari, grazie al più basso costo del finanziamento e al cambiamento del mix del finanziamento.

D'altra parte, analogamente ad altri competitor, il Banco Popolare ha registrato una riduzione trimestrale del portafoglio crediti, anche per il deleverage di Italease (una caratteristica ricorrente). "A nostro avviso, il miglioramento del costo del finanziamento dovrebbe essere considerato sostenibile, in assenza di un deterioramento del merito di credito in Italia", precisano gli analisti di Mediobanca secondo i quali i costi operativi costituiscono la seconda sorpresa positiva: 532 milioni di costi nel secondo trimestre, un dato del 3% migliore delle stime del consenso, grazie anche alla riduzione dei costi del personale, un livello sostenibile al netto della stagionalità.

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il CET1 all'11,4% dovrebbe salire di ulteriori 20bps nei prossimi trimestri grazie alla fusione di Italease nel Banco Popolare, mentre l'istituto ha registrato una crescita del 2% dei crediti deteriorati lordi a giugno rispetto a marzo di quest'anno. Pur non essendo il miglior risultato (Credem non ha registrato alcuna crescita e Ubi Banca solo un aumento dell'1%), una crescita del 2% è una delle migliori performance tra i competitor.

In più gli analisti di Mediobanca notano che solo il 25% della crescita trimestrale dei prestiti lordi scaduti, che può continuare ad alimentare gli incagli e le sofferenze nei prossimi trimestri, necessiterà di indici di copertura più elevati. Loro calcolano un rapporto di copertura al 26,7% a giugno, in rialzo di 20bps trimestre su trimestre, invariato rispetto al 2013. Infine, le perdite su crediti sono state pari a 290 milioni nel secondo trimestre, pari a un costo del rischio di 130bps, non lontano dalla stima che Mediobanca ha per tutto l'esercizio.

Mediobanca Securities ha comunque mantenuto il rating sul Banco Popolare a neutral e il target price a 14,50 euro, rating che stamani Banca Akros e Kepler Cheuvreux hanno alzato rispettivamente da hold ad accumulate (target price da 14 a 12 euro) e da reduce a hold (target price da 9,4 a 10 euro) dopo che l'azione negli ultimi tre mesi è scivolata in borsa del 23% (-36% da inizio anno).


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