Il titolo Salini Impregilo sale spedito questa mattina a Piazza Affari (+3,42% a 3,082 euro) dopo che ieri il cda ha approvato la proposta di autorizzazione all'acquisto di azioni proprie, in una o più volte, sino al massimo del 10% delle azioni in circolazione (il capitale sociale è composto da 493,7 milioni di azioni ordinarie). L'operazione ha anche l'obiettivo di dotare la società di un portafoglio di azioni proprie di cui poter disporre nel contesto di eventuali operazioni di finanza straordinaria.
E l'ad, Pietro Salini, in un'intervista al Financial Times, ha confermato che il gruppo inizierà a cercare opportunità di crescita grazie alla sua solida posizione finanziaria (gli analisti di Kepler Cheuvreux stimano un rapporto posizione finanziaria netta/ebitda 2014 a 0,4 volte). Non si tratterebbe, però, di un altro concorrente in Italia: "vorremmo trovare realtà provenienti da altre parti del mondo e che ci forniscano esposizione a nuovi mercati", ha spiegato Pietro Salini.
Il management vuole ottenere un'esposizione in quei Paesi dove la società può crescere molto più velocemente "che sono un numero molto ristretto", ha precisato l'ad. Sebbene Salini Impregilo abbia attività in 50 Paesi, tuttora è priva di un'esposizione significativa in Australia e negli Stati Uniti, entrambi Paesi a rapida crescita per gli sviluppi infrastrutturali.Inoltre Salini, sulla falsariga di quanto fatto da Fiat, non ha escluso la possibilità di spostare la sede centrale della società dall'Italia (24% del suo backlog) all'estero. "All'inizio dell'anno stavamo valutando di trasferire tutto. Siamo una società sempre più internazionale ogni giorno che passa. Non escludo che lo faremo, prima o poi. Il nostro organico in Italia è molto ridotto rispetto ai 35.000 dipendenti che lavorano per noi complessivamente", ha detto in merito Pietro Salini.
Comunque, "per il momento siamo un po' più fiduciosi. Alla fine dell'anno scorso per noi era difficile rimanere, gli spread erano molto consistenti. Essendo italiani dovevamo pagare tre volte di più rispetto ai nostri concorrenti, solo per il fatto di avere sede nel Paese". Per gli analisti di Kepler Cheuvreux questa dichiarazione mira a spingere il governo italiano a sbloccare i fondi
per la spesa in infrastrutture, per quanto riguarda il decreto "Sblocca Italia" in discussione che potrebbe rilasciare circa 30 miliardi di euro.
Per l'analista di una sim milanese si tratta di indicazioni positive: "manteniamo il nostro giudizio di buy sul titolo dopo la recente performance negativa che ha portato il titolo a trattare a multipli estremamente interessanti". Anche gli esperti di Banca Akros stamani hanno ribadito il rating buy e il target price a 4,50 euro sul titolo pur rilevando che "è sorprendente chel'azienda abbia lanciatoun buy-backsul 10% delcapitalea pochi mesidalla vendita del 20%del capitalesulmercatoper aumentare ilflottante dell'azione.Il buy-backdovrebbecomunquesostenere il prezzo del titolo".
Per Kepler Cheuvreux il prezzo corrente di Salini Impregilo è conveniente: il titolo è infatti scambiato a uno sconto di oltre il 20% rispetto ai multipli medi 2014-2016 dei competitor, nonostante una solida situazione patrimoniale e la crescita. La guidance per quest'anno, che prevede ricavi in aumento del 10% rispetto al 2013 e un margine ebit oltre il 5%, è stata confermata "e crediamo che sia a portata di mano, dopo i rassicuranti risultati del primo semestre. Confermiamo quindi il rating buy e il target price a 4,20 euro su Salini Impregilo".
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