Ieri il premier, Matteo Renzi, ha annunciato che è allo studio una riduzione dell'Irap di 6,5 miliardi di euro attraverso l'esclusione (parziale?) del costo del lavoro dalla base imponibile. Non è ancora chiaro come questo gap sarà coperto. La notizia sarebbe molto positiva per l'economia in generale grazie alla riduzione del costo effettivo del lavoro.
Per quanto riguarda l'impatto sulle aziende quotate non è chiaro se tutti i settori saranno beneficiati o solo il settore non-finanziario. Volendo fare un calcolo approssimativo ma verosimile un minor gettito di 6,5 miliardi di euro, secondo un'analisi di Equita, significa un maggior utile per le società quotate del 2% circa.
I benefici saranno più che proporzionali per le aziende a elevato utilizzo di lavoro in Italia, quali utilities, soprattutto municipalizzate +7/8%, società di telecomunicazioni (Telecom Italia +4%), banche, soprattutto popolari e Monte dei Paschi di Siena (+4/5%), società di servizi (sgr o società di consulenza).
Il governo starebbe anche valutando di alzare l'imposta sui giochi (PREU) per finanziare gli sgravi fiscali. Indiscrezioni di stampa indicano addirittura un incremento di 5 punti percentuali, un livello irrealistico considerando che già con il prelievo attuale (5% delle giocate per le videolotterie e 12,7% per le slot machines) il governo trattiene circa il 50% della spesa di gioco (che va calcolata al netto delle vincite, fissate per legge ad almeno l'85% per le videolotterie e 74% per le slot machines).
Inoltre gli ultimi incrementi di PREU non hanno portato a incrementi di gettito erariale per effetto dell'elasticità della domanda. Infine, diversi concessionari non paiono nelle condizioni finanziarie per sostenere un peggioramento della redditività nel settore. Gli analisti di Equita sono quindi scettici sulla realizzabilità di questa manovra.
"Se ipotizziamo un incremento del PREU dell'1% su slot machines e videolotterie, con 500 milioni di euro di incasso per lo Stato a parità di raccolta, e ipotizzassimo che i concessionari distribuiscano il maggiore prelievo anche su giocatori, 50%, e rete di raccolta, 25%, avremmo un impatto negativo per Gtech di circa 25 milioni di euro, pari al 2% dell'ebitda del gruppo, e per Snai di 7 milioni di euro (6% dell'ebitda del gruppo). In borsa stamani il titolo Gtech flette dello 0,16% a 18,33 euro. Snai perde ancora di più: -2,57% a 1,29 euro. Equita mantiene un rating hold su entrambe le azioni con target price, rispettivamente, a 22,3 euro e a 2 euro.
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