Il mercato promuove il nuovo co-ceo di Luxottica. Il gruppo dell'occhialeria ha annunciato che Amil Mehboob-Khan, manager di Procter&Gamble dal 1987 e a capo della divisione Global Salon e Presidente di Wella, verrà proposto come co-amministratore delegato con responsabilità per i mercati a partire dal primo gennaio 2015. Nel cda in agenda il 29 ottobre Mehboob-Khan sarà nominato consigliere non esecutivo. Massimo Vian come previsto è stato nominato co-amministratore delegato per Operations e Products.
Questa mattina il titolo in borsa sale dell'1,86% e raggiunge quota 38,84 euro. In generale, per gli analisti la notizia è positiva perché riempie un vuoto dopo l'inaspettata uscita di scena prima dell'ad, Andrea Guerra, e poi del successore Enrico Cavatorta. Tuttavia, rimane da verificare l'effettiva efficacia di questa forma di governance con due ad.
"Questa notizia, così come la definizione della governance nella holding Delfin, è positiva ma riteniamo che il gruppo possa avere comunque qualche ripercussione negativa nei prossimi mesi dall'implementazione di una governance sub-ottimale e da un ricambio così traumatico del top management", si legge nella nota di Equita (rating hold e target price a 40 euro confermati sul titolo).
Per gli analisti di Banca Akros (hold e target price a 44 euro) finalmente le cose sono più chiare di prima. "Ci fidiamo della scelta del presidente, Leonardo Del Vecchio, sul top manager, così come è stato per Guerra. Ovviamente, la chiarezza sulla strategia e sull'efficacia della nuova corporate governance restano punti interrogativi aperti".
I più dubbiosi sono gli analisti di Kepler Cheuvreux che hanno apprezzato la velocità di Del Vecchio nel scegliere il co-ceo ma non sono convinti che questa sia la soluzione giusta. Tanto che per loro la fase di transizione della governance di Luxottica continua. "Crediamo che la visibilità non sia migliorata e per diversi motivi", spiegano gli esperti della banca d'affari.
In primo luogo, secondo Kepler Cheuvreux, il nuovo co-ceo è sconosciuto alla comunità finanziaria, per cui il suo operato sarà fondamentale per lui per rappresentare un catalizzatore per l'azione e comunque ci vorrà del tempo. In secondo luogo, sì è un manager giovane, ma il suo background nel settore dei beni di consumo deve essere testato nel settore dell'occhialeria dove una parte della gamma di prodotti è composta da beni di lusso (vale a dire le licenze e Luxottica detiene un portafoglio consistente con quasi tutte le migliori marche).
Peraltro, ricordano gli analisti di Kepler Cheuvreux, anche l'ad di Safilo, Delgado, ha trascorso parte della sua carriera in P&G. In terzo luogo, gli analisti non sono convinti che una struttura di governance con due amministratori delegati sia una buona soluzione (un membro del consiglio di amministrazione si è dimesso per questo motivo). In quarto luogo, gli esperti ritengono che il rischio che altri dirigenti con responsabilità strategiche di Luxottica possano lasciare la società non sia scemato e la decisione di assumere un nuovo ceo con questo profilo di certo non aiuta.
Insomma, "la credibilità del nuovo team manageriale deve essere completamente ricostruita. E visto che il titolo rimane piuttosto costoso: tratta a 23 volte il multiplo prezzo/utile 2015 e 14 volte l'enterprise value/ebit, anche se ora è del 5% più economico rispetto ai suoi multipli storici (ev/ebit degli ultimi 10 anni di 15 volte), gli analisti di Kepler Cheuvreux mantengono il rating hold e il target price a 38 euro in attesa dei conti del terzo trimestre (29 ottobre). "Nel settore dell'occhialeria, preferiamo Essilor coperta con un rating buy".
Graficamente, il movimento del titolo è da tempo in congestione tra 35/37 e 40/43 euro. Ciò porta, da un paio di anni, a una strutturale sottoperformance anche se non si traduce in perdite vere e proprie in termini assoluti. "Finché il prezzo resta all'interno dell'area di congestione riteniamo premiante l'operatività in controtendenza in prossimità degli estremi 35/37 e 40/43 euro", affermano gli esperti di Websim-Intermonte che, in occasione del recente crollo a quota 36/35 euro, hanno suggerito una strategia long con target a 38,5 euro, raggiunto con lo strappo di ieri/oggi. "Pertanto si prende profitto. Prevediamo nuovi acquisti verso 36/35 euro. Vendite short in caso di ulteriori allunghi in area 41/41,5 euro".
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