Mediobanca si presenta per la prima volta al mercato con una trimestrale puramente basata sull'intermediazione creditizia, che ha visto triplicare i risultati. Piazzetta Cuccia archivia il primo trimestre dell'esercizio 2014/2015, avviato il primo luglio, battendo le stime degli analisti. L'utile netto è stato di 160 milioni di euro, a fronte dei 171,2 milioni registrati nel corrispondente periodo dell'anno precedente, che includeva però utili da cessioni per 79,5 milioni, contro i soli 4 del periodo luglio-settembre 2014. Banca Akros si aspettava 105 milioni. I ricavi sono cresciuti del 24,5% a 525 milioni di euro (444 milioni le attese degli analisti).
In corsa il credito wholesale, positivo per 73,5 milioni (a fronte dei 7,2 milioni dello scorso anno), stabile il private banking, mentre nel retail Chebanca! ha registrato una perdita netta di 4,3 milioni, in crescita rispetto al rosso di 2,6 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Invariato il margine di interesse (da 270,5 milioni a 267,1 milioni), vicine al raddoppio, invece le commissioni (da 84,4 milioni a 147,2 milioni) grazie all'attività di capital market. Le rettifiche di valore sui crediti sono diminuite del 6,5%, da 128,9 milioni a 120,5 milioni di euro.
Nel trimestre la divisione 'principal investing' ha registrato un utile di 53,3 milioni di euro, in calo rispetto ai 137,2 milioni dello scorso anno, per il minor apporto di Generali (da 63,4 milioni a 55 milioni) e la quasi assenza di utili da cessione (4 milioni contro 79,5 milioni) peraltro assorbiti dalle svalutazioni (6,5 milioni contro 1 milione). I 160 milioni di euro di utile del trimestre fotografano quindi, per la prima volta dalla presentazione del piano industriale nel giugno 2013, l'attività bancaria pura dell'istituto. La svolta era stata annunciata in concomitanza del piano triennale, con un target di 1,6 miliardi al 2016. Mediobanca aveva chiuso l'esercizio 2013/2014 con cessioni per oltre 843 milioni di euro, pari a oltre il 50% dell'obiettivo di piano.
Mediobanca tornerà a cedere partecipazioni non più strategiche nel secondo semestre dell'esercizio 2014/2015, a partire da gennaio prossimo, dopo la frenata registrata nei primi tre mesi dell'anno. Lo ha spiegato l'amministratore delegato, Alberto Nagel. "Non abbiamo avuto nel primo trimestre nessun provento straordinario da vendita di partecipazioni, ma questo non significa che quest'anno non continueremo a cederle. Lo faremo, ma verosimilmente avverrà nella seconda metà dell'anno".
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