Rosneft studia un possibile ingresso o collaborazione con Saipem. In un'intervista il presidente e ceo del colosso petrolifero russo, Igor Sechin, in merito alla possibile vendita da parte di Eni della sua partecipazione del 43% in Saipem, ha detto che "non esiste una proposta del genere sul mercato, quando questa si presenterà avremo la possibilità di pensarci".
Rosneft valuterebbe anche una collaborazione con Saipem, dato che oggi è ritenuto uno degli operatori più forti nel mercato delle perforazioni in mare e la società russa ha bisogno di quel tipo di attività. Già nei mesi scorsi erano circolati rumor circa un possibile interesse di Rosneft per Saipem. E' comunque difficile che la cessione da parte di Eni si chiuda prima del 2015.
Gli analisti di Equita ritengono che l'interesse per Saipem possa essere legato alla volontà di Rosneft di cercare un player con esperienza e know-how nello sviluppo dei giacimenti deep-water nell'Artico. Tuttavia al momento Rosneft è tra le società colpite dalle sanzioni Ue/Usa alla Russia che, secondo gli esperti della sim, rendono poco probabile l'acquisto dell'intera partecipazione detenuta da Eni (l'attuale capitalizzazione di mercato di Saipem è pari a 6,775 miliardi di euro).
Eventualmente l'acquisto potrebbe riguardare una piccola partecipazione in Saipem che però ridurrebbe l'appeal speculativo sul titolo, "scenario che riteniamo comunque poco probabile", aggiungono gli analisti di Equita. Tenuto conto dell'ingente piano di sviluppo di Rosneft nell'Artico, anche per gli analisti di Intermonte Saipem rappresenterebbe sicuramente un target interessante per i russi.
"Crediamo tuttavia che le sanzioni attualmente in vigore nei confronti del Cremlino, finalizzate in particolare a limitare lo sviluppo di attività nell'estrazione e produzione, possano rappresentare un chiaro ostacolo a un'eventuale operazione nel breve termine", precisano gli analisti di quest'altra sim, ricordando a tal proposito che il governo britannico ha recentemente bloccato la cessione degli asset E&P di Rwe Dea nell'offshore inglese al miliardario russo, Mikhail Fridman.
Quindi sia Equita sia Intermonte mantengono un giudizio neutrale sul titolo anche perché, nonostante il buon trend di raccolta ordini, l'ammontare di contratti legacy in portafoglio resta elevato. Inoltre l'inchiesta in Algeria resta un rischio e la recente pressione sul prezzo del petrolio potrebbe spingere le compagnie petrolifere ad abbassare e/o ritardare i piani d'investimento sul 2015.
Motivi per cui oggi Banca Akros ha tagliato il target price di Saipem da 24,10 a 17,50 euro , pur ribadendo il rating accumulate in quanto l'azienda sta migliorando i suoi fondamentale e l'M&A può aggiungere un po' di appeal speculativo. Lo stesso mercato non specula sul potenziale ingresso di Rosneft: l'azione stamani scivola in borsa dello 0,84% a quota 15,37 euro.
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