Ftse Mib in calo in attesa della Bce, Mps sotto pressione

Written By Unknown on Kamis, 06 November 2014 | 15.11

Segno meno per le borse europee in avvio, con gli occhi degli investitori puntati sulla riunione del board Bce di oggi. L'Istituto centrale europeo dovrebbe lasciare invariati i tassi agli attuali minimi e non sono attese ulteriori misure di stimolo fino al meeting di dicembre. "Avendo appena iniziato i programmi di acquisto di asset privati e con la prossima Tltro dietro l'angolo, la Bce oggi resterà ferma", hanno previsto gli economisti di Societe Generale.

Tuttavia, visti i livelli ancora bassi di crescita e inflazione, "Draghi terrà la porta aperta a ulteriori azioni". Inoltre per Anatoli Annenkov, economista della banca, le tensioni tra Draghi e i policy maker tedeschi continueranno. "Dopo tutto, la situazione economica della Germania è di gran lunga migliore di qualsiasi altra nell'Eurozona". Comunque cresce al 50%, secondo l'ultimo sondaggio condotto da Reuters, contro il 40% di metà ottobre la possibilità che Francoforte intraprenda acquisti di titoli di Stato il prossimo anno.

Oggi, tra l'altro, si riuniscono i ministri delle Finanze della zona euro a due giorni dalla pubblicazione delle stime d'autunno da parte della Commissione Ue, mentre pende ancora il giudizio di Bruxelles sulle leggi di stabilità di Italia e Francia. Sul tavolo dell'Eurogruppo ci sarà anche il tema della gestione della fase post-bailout della Grecia, che punta ad anticipare i tempi di uscita dall'assistenza finanziaria per la fine dell'anno e vorrebbe che per 6-12 mesi Ue e Fmi si limitassero a una generica supervisione, agendo come paracadute se qualcosa dovesse andare storto.

I ministri Ue, hanno inoltre riferito dei funzionari, starebbero rivalutando la possibilità di concedere un ulteriore sconto sul debito, sebbene una decisione non sia ancora stata presa. Intanto sul fronte macro gli ordini all'industria tedesca hanno mostrato un incremento dello 0,8% su base mensile a settembre inferiore alle attese degli economisti, che pronosticavano una crescita del 2,3%. Il rimbalzo rispetto al deciso calo di agosto, quando gli ordini hanno mostrato una caduta di 4,2%, è stato dunque limitato.

Nelle prime contrattazioni, lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi è a 161 punti dai 162 della chiusura di ieri, per un rendimento del 2,40%. Il differenziale Bonos/Bund segna 137 punti per un tasso del 2,20%. A Piazza Affari, dove il Ftse Mib scende dello 0,69% a 19.294 punti, tengono banco ancora le trimetsrali comer quelle di Generali (-0,61% a 16,31 euro), Finmeccanica (+2,06% a 7,18 euro) e Tenaris (-3,51% a 14,83 euro).

Ma i fari del mercato sono puntati soprattutto su Banca Monte dei Paschi (-3,40% a 0,6675 euro) il cui cda ieri, come previsto, ha approvato un aumento di capitale fino a 2,5 miliardi di euro per coprire integralmente il deficit di capitale da 2,1 miliardi che era emerso nel test della Bce. La ricapitalizzazione verrà lanciata nel 2015, dopo l'approvazione del bilancio ed entro i nove mesi previsti dalla Bce.

L'aumento di capitale, come già era successo per quello della scorsa estate, è assistito da un accordo di pre-garanzia sottoscritto con istituzioni finanziarie che prevede l'impegno a sottoscrivere le azioni ordinarie di nuova emissione eventualmente rimaste inoptate fino al massimo dei 2,5 miliardi. Le banche che formano il consorzio sono Ubs, che agirà in qualità di Global Coordinator e Joint Bookrunner, Citi, Goldman Sachs, e Mediobanca in qualità di Co-Global Coordinators e Joint Bookrunners e Barclays, Bank of America MerrillLynch, Commerzbank, Deutsche Bank e Société Générale come Joint Bookrunners.

Il piano prevede anche il rimborso integrale degli 1,07 miliardi di euro di aiuti di Stato, che ancora non erano stati restituiti al Tesoro e che lo saranno in anticipo sulle scadenze previste fino al 2017, e ulteriori azioni non diluitive per gli azionisti tramite interventi di capital management stimabili in circa 220 milioni di euro. Si parla di cessioni di partecipazioni non core e attivi del portafoglio proprietario ad alto assorbimento patrimoniale, che non avranno impatti significativi sulla redditività della banca.

Mps ha anche commentato la proposta ricevuta da NIT Holding Limited, società basata ad Hong Kong che ha detto di voler impegnare 10 miliardi per il rilancio di Rocca Salimbeni. Ha chiarito che, a suo giudizio, la corrispondenza ricevuta "non è caratterizzata da sufficienti elementi di chiarezza che ne consentano alcuna valutazione da parte del cda. Al contempo il contenuto dell'offerta sembra più rivolto agli azionisti, perché l'offerta punterebbe al 51% del capitale e pertanto potrebbe imporre anche il lancio di un'offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle azioni della banca stessa. Su questa iniziativa della società di Hong Kong ha acceso un faro la Consob che ha avviato un'indagine per verificare se ci sia stata manipolazione di mercato.


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