L'agenzia di rating Standard & Poor's ha tagliato il rating dell'Italia da BBB a BBB-,appena un gradino sopra junk, rivedendo però al rialzo l'outlook da negativo a stabile. "Il downgrade riflette una ricorrente debolezza del pil in termini e la sua erosa competitività, che stanno minando la sostenibilità del debito pubblico", ha spiegato S&P. In termini assoluti, gli esperti hanno stimato un debito di 2.256 miliardi di euro entro la fine del 2017, superiore di 80 miliardi rispetto alle precedenti previsioni.
"Secondo le nostre valutazioni, un così grande incremento del debito pubblico, combinato con una persistente bassa crescita, non sono commisurati con un rating tripla B", ha tagliato corto l'agenzia. L'outlook, invece, è giustificato dalla fiducia nella graduale attuazione delle riforme di bilancio e strutturali, nonché dal fatto che i bilanci delle famiglie italiane resteranno "abbastanza forti" da asosrbire ulteriori aumenti del debito pubblico.
Tuttavia, se il governo non otterrà i risultati attesi, gli analisti hanno avvertito che c'è il rischio di un ulteriore declassamento. Senza contare che la flessibilità fiscale appare sempre più limitata. "Prendiamo atto che il premier, Matteo Renzi, ha fatto passi avanti col Jobs act, ma non crediamo che le misure previste creeranno occupazione nel breve termine. Inoltre, i decreti attuativi della riforma potrebbero essere ammorbiditi e ciò potrebbe accadere alla luce di una opposizione crescente", hanno affermato gli esperti.
La politica monetaria della Bce, al contrario, continuerà ad aiutare una normalizzazione dell'inflazione in Italia e negli altri Paesi europei. Nel frattempo, però, le previsioni medie di crescita reali e nominali, tra il 2014 e il 2017, sono state tagliate rispettivamente dall'1% allo 0,5% e dall'1,9% all'1,2%, data la persistente bassa inflazione e le difficoltà del contesto economico.
L'Italia uscirà dalla recessione all'inizio del 2015, anche se il pil il prossimo anno crescerà solo dello 0,2%, contro il +1,1% previsto a dicembre. Il debito pubblico toccherà un picco del 133% del pil nel 2016, mentre per il periodo 2014-2017 l'agenzia ha stimato un deficit pubblico medio del 2,7%, in rialzo rispetto al 2,5% precedentemente stimato. In attesa del giudizio dell'agenzia internazionale, oggi a Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni in rialzo del 3,41% a 20.087 punti e lo spread tra Btp e Bund a 119 punti base. Il rendimento del decennale si è assestato all'1,97% dopo avere aggiornato nell'intraday il minimo storico all'1,95%.
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