Si è conclusa con una fumata anche la terza votazione a Montecitorio per eleggere il presidente della Repubblica. Lo scrutinio si è concluso con 513 bianche, 26 nulle, 70 i voti dispersi, 126 quelli per Ferdinando Imposimato, 56 per Vittorio Feltri, 33 per Luciana Castellina, 23 per Emma Bonino, 22 per Stefano Rodotà e 21 per Barani. Nessuno dei candidati ha dunque raggiunto i 673 voti su 1009 grandi elettori richiesti per l'elezione.
Dalla prossima votazione, che prenderà il via domani alle 9:30, il quorum scenderà dai due terzi dei grandi elettori alla maggioranza assoluta, pari a 505 voti. "Finite le prime tre votazioni, siamo arrivati al momento chiave. Siamo di fronte alla concreta possibilità che una personalità autorevole e stimata da tutti, un servitore dello Stato come Sergio Mattarella, diventi il presidente della Repubblica con un voto ampio di settori della maggioranza e dell'opposizione parlamentare", è stato l'appello lanciato dal premier, Matteo Renzi, a tutta la maggioranza.
"Non è una questione che riguarda un solo partito: la scelta del capo dello Stato interpella tutti senza distinzioni. Per questo auspico che sul nome di Sergio Mattarella si trovi la più ampia convergenza possibile, per il bene comune dell'Italia", ha aggiunto. Per farlo, però, Renzi e il Pd hanno bisogno dell'appoggio di Nuovo centro destra, ancora indeciso se votare scheda bianca allo scrutinio di domani mattina oppure tendere la mano al premier e intavolare una trattativa che porti al sì di Angelino Alfano a Mattarella.
Tuttavia, considerando i dubbi espressi già da questa mattina da numerosi esponenti di Ncd, è probabile a questo punto che Alfano sciolga i dubbi questa sera, dando l'indicazione ai suoi per la quarta e forse decisiva votazione. Più complicata la posizione di Forza Italia, ancora barricata sul no di Berlusconi all'ex ministro della Difesa. Il partito azzurro ha infatti riunito i suoi vertici al termine dello scrutinio di questo pomeriggio, confermando la scheda bianca anche per la quarta votazione.
"E' sicuramente una vittoria della sinistra del Pd, che ha sempre osteggiato le politiche di Renzi e le riforme e ora il premier si è consegnato mani e piedi al suo partito. Berlusconi non è certo di buon umore. Abbiamo deciso di votare scheda bianca per garbo istituzionale, verso una personalità contro cui non abbiano nulla e che si appresta a diventare presidente della Repubblica", ha fatto sapere il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti.
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