Si muove a piccoli passi la Voluntary disclosure. Dopo che l'Agenzia delle Entrate venerdì 13 marzo ha pubblicato la prima circolare interpretativa sulla norma, ora finalmente una prima tornata di richieste di collaborazione volontaria potrà entrare nel vivo. «Con i chiarimenti forniti la scorsa settimana dall'Agenzia delle Entrate può tranquillamente procedere alla regolarizzazione sia chi è titolare di patrimoni sotto la soglia dei 5 milioni di euro all'incirca, sia quanti li hanno ricevuti in eredità, a prescindere dalla consistenza del patrimonio», dice a MF-Milano Finanza Stefano Loconte, fondatore e managing partner dello studio Loconte & Partners.
E si tratta di una platea piuttosto numerosa di contribuenti, visto che la gran parte delle richieste di collaborazione dovrebbe riguardare patrimoni tra i 2 e i 5 milioni di euro. C'è però un'altra cospicua parte di italiani che invece rimane ferma ai blocchi di partenza in attesa di nuovi chiarimenti da parte dell'Agenzia, che ha già fatto sapere che emanerà altre circolari, o di altri provvedimenti governativi. In stand by ci sono ad esempio i detentori di grandi patrimoni, sopra i 5 milioni di euro, che rischiano, proprio per la rilevanza penale dell'evasione commessa in passato, di vedersi raddoppiare i termini dell'accertamento.
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