Di Elena Dal Maso
Giappone e India hanno mantenuto invariati i tassi d'interesse, ma hanno immesso nuova liquidità nel sistema bancario. La notizia ha fatto chiudere il Nikkei in rosso (-0,98%), mentre a Mumbai il Sensex si è fermato allo 0,02%. La Bank of Japan ha confermato i tassi tra lo 0 e lo 0,1%. Ha esteso però il programma di acquisto titoli di Stato di 13 trilioni di yen (138 miliardi di dollari) portandolo a un totale di 91 trilioni e iniettando così altre risorse nel sistema interbancario.
La Banca centrale indiana (Rbi), nel timore dell'inflazione, ha resistito alle richieste di un taglio dei tassi e ha confermato il pronti contro termine (l'interesse a cui la banca si impegna a riacquistare la valuta) all'8 per cento. Tuttavia l'istituto centrale ha immesso liquidità riducendo la percentuale di riserve obbligatorie di 25 punti base al 4,25 per cento.
Le mosse della BoJ hanno lo scopo di riavviare l'economia interna. Il governo e la Banca nazionale lavoreranno insieme per ''superare la deflazione''. Lo si legge in una dichiarazione comune della Boj e dell'esecutivo di Tokyo. ''Il governo e la Banca riconoscono che l'economia del Giappone sta affrontando la difficile sfida di superare la deflazione e di tornare sulla strada della crescita accompagnata dalla stabilità dei prezzi".
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Giappone e India tengono i tassi fermi ma immettono liquiditÃ
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