Scade oggi periodo trattative Bpm-sindacati, esito ancora incerto

Written By Unknown on Jumat, 19 Oktober 2012 | 15.11

Di Francesca Gerosa

Oggi vertice decisivo tra il management della Banca Popolare di Milano coi sindacati sugli esuberi (1.000 lordi e 700 netti). In giornata scade infatti il periodo di 50 giorni previsto per la trattativa tra sindacati e vertici aziendali sul piano industriale al 2014.

MF scrive che le parti sarebbero ancora piuttosto distanti dall'accordo, in quanto i sindacati chiederebbero alla banca di non fissare un target agli esuberi, in modo tale da evitare prepensionamenti forzati in caso in cui la procedura di adesione volontaria non raggiungesse gli obiettivi.

L'esito è molto atteso poiché andrà a ridefinire gli equilibri all'interno della banca, ma soprattutto perché costituirebbe un precedente per le trattative in corso di Mps, Intesa Sapaolo Ubi Banca e Veneto Banca. "Un livello di riduzione del personale inferiore ai target del business plan sarebbe letto negativamente se non fossero implementate azioni aggiuntive per raggiungere il taglio costi previsto", avvertono gli analisti di Intermonte.

Il tema costi è stato storicamente una vera spina nel fianco dell'istituto con le resistenze soprattutto dei sindacati interni riuniti nell'Associazione Amici della Bpm che hanno spesso ostacolato interventi incisivi. L'obiettivo di Bpm è quello di arrivare a una riduzione strutturale del costo del lavoro di 70 milioni, evitandone la crescita inerziale (stimata in 59 milioni) e raggiungere così il target al 2015 di un costo di 640 milioni, in calo del 10% sul 2011.

In caso di mancato accordo non è escluso un ultimo rinvio, anche se è ragionevole pensare che il management intenda chiudere il negoziato entro fine anno: "dato che il gruppo ha un costo per dipendente del 10% superiore alla media e, a differenza della altre banche, non ha realizzato negli ultimi anni alcuna riduzione di personale, secondo noi Bpm procederà con la riduzione anche senza un accordo con i sindacati", prevedono gli analisti di Equita.

L'altro catalyst per la banca popolare è la rimozione delle maggiori ponderazioni richieste dalla Banca d'Italia per il calcolo dei coefficienti patrimoniali entro l'anno. L'eliminazione dei cosiddetti add-on sul capitale (150bps) da parte di Banca d'Italia porterebbe il Core Tier1 ratio della banca a circa il 9,5%. Stamani l'azione Bpm a Piazza Affari scende dello 0,71% a 0,46 euro. Equita ha ribadito il rating buy e il target price a 0,6 euro. Viceversa Intermonte underperform con un prezzo obiettivo a 0,36 euro.



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