C'è un mistero che ancora avvolge la vicenda che ha portato al dissesto di Banca Italease. Ed è quello relativo al presunto tesoro dell'ex ad Massimo Faenza. Quest'ultimo, sia nel corso delle indagini preliminari sia nel corso del processo di primo grado, che ne ha sentenziato la condanna a 7 anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita, ha sempre negato in modo fermo l'esistenza di questo presunto tesoro.
Un tesoro che sarebbe frutto delle distrazioni effettuate dagli ex manager di Italease legati a Faenza e da alcuni mediatori creditizi compiacenti attraverso la spartizione delle commissioni incassate sulla vendita dei derivati ai clienti dell'istituto. Il sospetto che i circa 30 milioni, indicati nella sentenza di primo grado come frutto dell'appropriazione indebita e in gran parte individuati dalla Guardia di finanza, rappresentino solo la punta di un iceberg ben più grande, è ben radicato in alcuni dei protagonisti della vicenda giudiziaria.
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Caccia al tesoro Italease
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