Di Ilaria Ammendola
Il lungo braccio di ferro sul fiscal cliff tiene sulle spine i mercati. I listini Usa non hanno seguito le orme di quelli europei, lasciandosi trascinare invece al ribasso dall'ondata di incertezza legata allo stallo delle trattative sul fiscal cliff, il precipizio fiscale in cui cadranno gli Usa se non sarà raggiunto un accordo entro fine anno e che comporterebbe aumenti delle tasse per il 98% degli americani. Al momento il Dow Jones cede lo 0,13%, il Nasdaq lo 0,01% e l'S&P 500 lo 0,25%.
Il presidente americano Barack Obama ha invitato la leadership repubblicana a colmare le differenze e a trovare una soluzione ragionevole sul fiscal cliff. Il presidente ritiene che questo momento offra ad ambedue le parti l'opportunità di raggiungere un accordo significativo e bilanciato che sia buono per le famiglie americane, l'economia e il futuro del Paese.
Obama ha presentato una proposta che va incontro alle richieste dello speaker della Camera, John Boehner, sulle tasse e sulla spesa, offrendosi di lavorare con i repubblicani per tagliarla ulteriormente. La decisione dello speaker di portare avanti un piano B rende invece più difficile il raggiungimento di un'intesa. Obama ha già avvertito che opporrà il proprio veto alla proposta se dovesse essere approvata ritenendola non bilanciata e utile solo in parte alla riduzione del deficit.
I democratici sono stati chiari sul fatto che non accetteranno un approccio che scarichi troppo peso sulla classe media e sui più vulnerabili, chiedendo allo stesso tempo troppo poco ai ricchi. Il piano B, che sarà votato dalla camera domani, prevede invece ampi sgravi fiscali per i più ricchi eliminando gli sgravi per 25 milioni di studenti e famiglie.
Barack Obama dovrebbe partire venerdì per le Hawaii ma il rappresentante dell'amministrazione americana ha assicurato che rimarrà a Washington fino a quando il nodo non sarà sciolto. Obama vuole continuare a trattare con Boehner ma i due non si parlano da lunedì sera, ovvero da quando lo speaker lo ha informato della sua proposta alternativa. Anche il Congresso dovrebbe fermarsi per la pausa natalizia il 21 dicembre, ma non è escluso che i lavori proseguano nel fine settimana e subito dopo Natale.
"Continuerò a parlare con lo speaker della camera e gli altri. Un accordo è possibile ma non se tutti vogliono che siano riconosciute al 100% le proprie richieste. Serve un compromesso, ci separano poche centinaia di milioni di dollari", ha affermato poco fa il presidente in carica, che si auspica una soluzione entro Natale.
Obama ha anche evidenziato che l'unico modo in cui è possibile stabilizzare l'economia è raggiungere questo accordo sul fiscal cliff, pertanto si è detto pronto anche a fare scelte difficili. A suo avviso, il Paese ha bisogno che non aumentino le tasse, che ci siano certezze e non di una crisi auto-inflitta. Crisi che, inevitabilmente, minaccerebbe a breve termine l'economia mondiale, come sottolineato dall'agenzia di rating Fitch nel suo ultimo Rapporto biennale sulle principali economie avanzate (MAE), nel quale si sottolinea invece come i mercati emergenti (EM) si stiano dimostrando più resistenti alla crisi.
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