Cambiare le regole per cambiare l'Italia, la proposta di due economisti

Written By Unknown on Kamis, 31 Januari 2013 | 15.11

Roberto Pasca e Massimo Lo Cicero sono due economisti, entrambi candidati per la lista Monti alle prossime elezioni politiche, che insegnano alla Sapienza. Di fronte ai cambiamenti che si sono determinati nell'ultimo anno, in particolare la nascita del Governo tecnico di Monti e lo scioglimento anticipato delle Camere per la sfiducia verso quel governo, hanno scritto un pamphlet (Cambiare le regole per cambiare l'Italia: istituzioni moderne e crescita sostenibile), offerto gratuitamente ai lettori in forma elettronico, che cerca di disegnare il percorso logico per realizzare le tanto attese riforme e lo sviluppo di una possibile relazione tra mercato e democrazia che sia capace di rilanciare la crescita economica in Italia.

"L'idea di affrontare questo problema, la ripresa della crescita non solo con il rilancio dell'economia reale ma anche e specialmente modernizzando una volta per tutte le istituzioni, sono alla base di questo progetto", ha dichiarato Pasca, "una nuova maggioranza e un nuovo governo dovranno essere capaci di realizzare riforme radicali infrangendo le barriere create dal conservatorismo e dal corporativismo dilagante nelle forze politiche. Il cambiamento si deve manifestare introducendo regole virtuose, capaci di tradurre gli obiettivi di ammodernamento e di sviluppo in comportamenti coerenti con gli obiettivi di riforma. Altrimenti, come abbiamo più volte visto, le riforme rimangono mere opzioni politiche che non riusciranno mai a innovare istituzioni e pubblica amministrazione e neanche a passare dal rigore alla crescita sostenibile".

"Se guardiamo ai venti anni della cosiddetta Seconda Repubblica troviamo vistosi fallimenti istituzionali: un inconsistente bipolarismo federale; un sistema elettorale autoreferenziale che impedisce la scelta dei candidati da parte degli elettori e che indica, senza alcun fondamento costituzionale, un capo del Governo con l'illusione di poter assicurare un'efficace governabilità; un cosiddetto federalismo fiscale, che complica solo la gestione del decentramento amministrativo", ha affermato Lo Cicero, "l'effetto di questi fallimenti ci ha consegnato, dopo venti anni un Paese stremato, affollato da complesse procedure burocratiche, ingiusto ed inefficiente".

Il problema centrale del Paese rimane comunque quello di rimettere n moto una crescita economica capace di sostenere i costi. "In questi venti anni siamo stati un Paese nel quale ristagnava la produttività; la popolazione non cresceva, se non con l'apporto dei flussi migratori; i giovani, potendo farlo, fuggivano all'estero. Il mercato del lavoro è tutt'ora denso di vincoli rigidi che frenano il cambiamento mentre si diffonde l'economia sommersa, illegale o criminale ai danni di quella regolare che paga le tasse", ha proseguito Lo Cicero, "questo era un Paese dove la pressione fiscale è diventata insostenibile e la qualità dei servizi collettivi inadeguata alle necessità della popolazione. Il regno dello spreco e di rapaci corporazioni, gestite da un ceto politico designato da capipartito e non eletto dal popolo".

"Di fronte all'emergenza finanziaria dei conti dello stato il governo Monti ha creato uno scudo di reputazione alla scala europea e internazionale, ha certificato che non eravamo come la Grecia. Ma, anche per i tempi stretti in cui doveva agire seppur con una maggioranza parlamentare larga ma certamente ostile al cambiamento, è dovuto ricorrere all'inasprimento che ha avuto inevitabili effetti recessivi" ha sostenuto Pasca, "meglio sarebbe stato ridimensionare il bilancio pubblico, riducendo sia le spese che le imposte, chiudendo il cuneo fiscale e dando fiato alla spesa per consumi delle famiglie ed a quella per gli investimenti delle imprese. Ma la sua maggioranza lo avrebbe seguito nel ridimensionamento della spesa pubblica? Come si è visto nell'applicazione della spending review, in particolare nell'abolizione di alcune province, l'ostruzione delle forze politiche è stato feroce".



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