Iren, da cda ok a esercizio put, lascerà Edipower

Written By Unknown on Kamis, 17 Januari 2013 | 15.11

Di Valentina Sorrenti

Il consiglio di amministrazione di Iren ha dato il proprio assenso per esercitare il diritto di vendita ad A2A della quota detenuta in Edipower. La società ha intenzione di avviare quindi la procedura formale secondo le modalità e i tempi previsti. Gli accordi che contemplavano questo diritto di opzione prevedono ora l'assegnazione alla multiutility, quale contropartita della partecipazione, dell'impianto termoelettrico a ciclo combinato ad alta efficienza di Turbigo, alle porte di Milano con 800 Mw di potenza installata, e del nucleo idroelettrico di Tusciano, nel Salento, con una capacità produttiva annua di circa 250 GWh.

L'acquisizione dei due nuovi impianti porterà il gruppo Iren a disporre direttamente di una capacità termoelettrica a ciclo combinato pari a 2.000 Mw e di una capacità idroelettrica per oltre 600 Mw. In cambio, Iren cederà ad A2A la propria quota del 21% di Edipower. I destini delle due utility si separano così dopo anni di contrasti sorti in particolare sulle modalità del riassetto Edison, che si è concluso lo scorso anno con il via libera a Edf su Foro Buonaparte in cambio della cessione di Edipower agli ex soci italiani radunati in Delmi (oltre ad A2A e Iren, ne fanno parte Dolomiti Energia, Sel, Fondazione Crt, Banca Popolare di Milano e Mediobanca).

Nei prossimi anni, A2A e Iren si concentreranno sulla riduzione delle rispettive esposizioni debitorie, cresciute nel tempo con una serie di fusioni e aggregazioni (Aem-Asm, Enia-Iride) che fino ad oggi hanno prodotto più grattacapi che risultati. Il proposito è di ritornare attorno a un tavolo tra qualche anno per verificare se ci saranno i presupposti per dare vita alla cosiddetta "Grande Edipower", ossia la costituzione di una grande utility che fonda attorno al nocciolo A2A-Edipower anche Iren e (forse) Hera.

Tornando a Iren, la riunione di oggi ha anche preso in esame le principali linee guida del nuovo piano industriale. Dato che alcuni aspetti andranno ancora limati, il cda tornerà a riunirsi tra qualche giorno, con l'obiettivo di licenziare comunque il piano entro fine gennaio. Circa l'operazione decisa oggi, il gruppo ha sottolineato come l'uscita da Edipower e la conseguente acquisizione di asset di produzione consentirà di ottenere sia una maggiore flessibilità strategica sia maggiori sinergie realizzabili dalla gestione diretta degli impianti acquisiti, integrandoli nel complesso del parco impianti Iren.

La multiutility ha voluto commentare anche l'esito delle indagini della GdF di Parma che, per conto della Procura della Repubblica, hanno portato all'applicazione di provvedimenti restrittivi nei confronti del Vice Presidente, Luigi Giuseppe Villani. Il cda di Iren ha ribadito la propria totale estraneità ai fatti contestati ai soggetti coinvolti e, ritenendosi parte lesa, ha dato mandato ai propri legali per l'eventuale tutela dei propri interessi e della propria immagine.

La società, che ha comunque espresso piena fiducia nell'operato della magistratura, è pronta a garantire la massima collaborazione agli organi inquirenti, come avvenuto in occasione di "Green Money", un'inchiesta che aveva portato al licenziamento dei due dipendenti all'epoca coinvolti.

Il titolo Iren ha chiuso la seduta in perdita (-2,42% a 0,525 euro).



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