Telecom, resta vivo il rischio di un rafforzamento patrimoniale

Written By Unknown on Jumat, 19 April 2013 | 15.11

Di Francesca Gerosa

Telecom Italia sottoperforma il mercato (+0,34% a 0,591 euro) perché ci sono molte, troppe, variabili di cui tener conto nell'ambito della possibile integrazione con 3 Italia. Anche ammettendo che gli azionisti italiani di Telco vedano come un'opportunità l'ingresso di H3G nell'azionariato, ammettendo che il governo pretenda e ottenga garanzie sull'italianità dell'operazione e che Telefonica non voglia ostacolare finanziariamente l'alleanza fra italiani e cinesi, resterebbe sempre sul tavolo la questione piú spinosa: il prezzo.

Il presidente operativo di Telecom Italia, Franco Bernabè, scrive oggi MF, in assemblea ha lasciato intendere che ritiene potenzialmente eccellente un accordo fra i due gruppi, ma il nodo resta il prezzo di un'integrazione che permetterà di eliminare dal mercato un concorrente molto aggressivo. "Il possibile deal con Hutchison produrrebbe materiali sinergie industriali, la semplificazione dell'arena competitiva, il miglioramento del free cash flow, il rafforzamento dell'azionariato", tutti elementi che produrrebbero nei calcoli di Equita un upside del 40% circa.

Per questo motivo la sim mantiene una visione neutrale (hold) su TI che poggia anche su un supporto speculativo dall'esito, tuttavia, ancora incerto. "Preferiamo le azioni ordinarie" di cui però Equita oggi ha tagliato il target price del 15% a 0,67 euro (a 0,54 euro nel caso della risparmio) di riflesso a una revisione al ribasso delle stime per scontare un inizio 2013 debole (i conti del primo trimestre verranno pubblicati il prossimo 8 maggio).

Il mercato italiano è caratterizzato da debolezza dei consumi, azione dell'autorità e da una forte pressione competitiva soprattutto nel business mobile dove 3 e Wind hanno introdotto tariffe molto aggressive (es. 4 euro mese per voce, sms, web). Gli analisti si aspettano quindi che il primo trimestre abbia registrato un ulteriore peggioramento dei trend di business con fatturato ed ebitda domestici in calo del 10% circa.

A livello di gruppo gli analisti prevedono un ebitda in calo del -9,5% o di quasi 300 milioni di euro (anche per l'impatto negativo del cambio), un incremento del debito di circa 0,5 miliardi a 28,5 miliardi per il peggioramento del capitale circolante. L'ebitda pesantemente in calo e il debito in crescita, a detta di Equita, possono rendere complessa la negoziazione con le agenzie di rating e tenere vivo il rischio di un possibile rafforzamento patrimoniale. Gli analisti hanno così ridotto le stime di ebitda dell'intero esercizio del 2,4% a 11,1 miliardi e dell'utile per azione rettificato del 4% a 10,4 centesimi di euro.



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