Di Francesca Gerosa
Piazza Affari peggiora coi futures degli indici di Wall Street in ribasso, in attesa dell'indice della Fed di Chicago che misura l'attività economica Usa a luglio, previsto in calo. L'indice Ftse Mib ora cede l'1,62% portandosi sotto quota 17.000 a 16.964 punti, livello sopra il quale si trovava dall'8 agosto. "Per ora si tratta ancora di prese di profitto, piuttosto fisiologiche e prevedibili dopo settimane di rialzi. La rottura del supporto a quota 16.800 punti sarebbe, però, un segnale negativo", afferma un gestore contattato dall'agenzia Mf DowJones.
"Si attende domani la pubblicazione delle minute dell'ultima riunione del Fomc per avere un quadro del tapering", la riduzione degli acquisti nell'ambito del QE, aggiunge un trader secondo cui il ritracciamento del mercato italiano è "sano". Ma per Francesco Leghissa dell'Ufficio studi di Copernico sim a differenza del periodo immediatamente successivo alla sentenza sul processo Mediaset, quando i mercati sembravano disinteressati alla situazione politica italiana, negli ultimi giorni, dopo il cambio di tono da parte del Pdl, l'incertezza politica impatta sui listini.
Ieri il capogruppo del Pdl al Senato, Renato Schifani, ha detto che la tenuta del governo sarebbe seriamente compromessa se il Pd accelerasse a settembre sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, respingendo le richieste del Pdl di approfondire, anche con un eventuale parere da parte della Corte Costituzionale, la legge Severino sull'incandidabilità .
"E' vero che le perdite sono dovute alle prese di profitto registrate ultimamente ma i ribassi continuano anche oggi e ciò impatta anche sullo spread Btp/Bund (in rialzo a 243 punti base, ndr). Gli operatori cominciano a spostare la loro attenzione sulla situazione politica italiana. Il governo però è attivo perché sta lavorando a nuove riforme. Un'eventuale crisi politica potrebbe mettere in discussione i benefici ottenuti fino ad ora", teme Francesco Leghissa.
I ribassi sul listino milanese interessano soprattutto le banche. Persino Mps, in attesa dell'esito della riunione della Fondazione Mps, chiamata oggi a nominare il presidente e la Deputazione Amministratrice, si arrende alle vendite e cede il 3,36% scivolando a quota 0,2269 euro. Male anche le big, Unicredit (-3,27%) e Intesa Sanpaolo (-2,61%). Ko anche Mediobanca (-3,84%) e le popolari: Bpm (-3,14%), Bper (-3,78%), il Banco Popolare (-4,30%) e Ubi Banca, in flessione del 3,61% a 3,47 euro.
Ieri Ubi Banca ha ceduto il 100% del capitale della svizzera Banque de Depots et de gestion SA a Banque Cramer & Cie (gruppo Norinvest). L'operazione, ha spiegato l'istituto non avrà impatti significativi sul conto economico e sui ratio patrimoniali consolidati del gruppo e stamani Kepler Cheuvreux si è limitata a confermare la raccomandazione hold e il target price a 3,5 euro sul titolo Ubi Banca. "Questa cessione ha un impatto trascurabile", osservano gli analisti della banca d'affari, "anche se la consideriamo una buona notizia in quanto parte del piano di ristrutturazione, volto a focalizzare il gruppo sul suo core business di banca commerciale domestica".
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