Balza l'utile grazie a East Africa, Eni avvierà programma di buy back

Written By Unknown on Rabu, 30 Oktober 2013 | 15.12

Di Francesca Gerosa

La cessione di Eni East Africa fa balzare l'utile di Eni. Il colosso oil ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto pari a 3,9 miliardi di euro, in aumento dagli 1,53 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2012 (+61,9%). Merito della plusvalenza al netto dei relativi oneri fiscali di 3 miliardi registrata sulla cessione del 28,57% di Eni East Africa, titolare del 70% dei diritti minerari dell'Area 4 di scoperta in Mozambico, alla compagnia cinese China National Petroleum Corporation.

L'utile operativo adjusted è sceso del 15,7% a 3,44 miliardi, depurando il trimestre di confronto del contributo Snam alle continuing operations. Ben oltre le attese degli analisti (990 milioni) l'utile netto adjusted a 1,17 miliardi. Il dato risulta però in calo del 29,4% anno su anno a causa del peggioramento della performance operativa, dei minori risultati delle partecipazioni industriali e dell'aumento di circa 10 punti percentuali del tax rate consolidato (63,4%) di riflesso al contributo proporzionalmente più elevato del settore Exploration & Production, soggetto a maggiori aliquote fiscali.

Inoltre l'incasso netto della dismissione in Mozambico e il flusso di cassa netto da attività operativa di 3.036 milioni hanno coperto gli investimenti del periodo (3.053 milioni) e il pagamento dell'acconto dividendo 2013 di Eni di 1.993 milioni, determinando rispetto al 30 giugno 2013 una riduzione di 1.346 milioni dell'indebitamento finanziario netto consolidato che al 30 settembre si è attestato a 15.146 milioni. Il debito è migliorato meno del previsto visto che gli analisti se lo aspettavano a 14,5 miliardi.

E' inoltre risultata in calo del 3,8% a 1,653 milioni di boe al giorno, ma pressoché in linea con le attese (1,627 milioni di boe al giorno), la produzione a causa degli impatti rilevanti degli eventi di forza maggiore in Nigeria e in Libia (circa 50 mila boe al giorno). Anche le vendite di gas pari a 18,35 miliardi di metri cubi hanno registrato una flessione di 1,13 miliardi di metri cubi (-5,8%) a causa principalmente dell'utilizzo della flessibilità ottenuta dalla rinegoziazione dei contratti di approvvigionamento longterm, in un quadro di perdurante debolezza della domanda, pressione competitiva ed eccesso di offerta.

Le vendite in Italia hanno però evidenziato un leggero aumento (+2,9% a 6,13 miliardi di metri cubi nel trimestre) grazie ai maggiori volumi spot che hanno compensato il continuo deterioramento del settore termoelettrico. Come previsto, il margine di raffinazione nell'area del Mediterraneo ha registrato una sostanziale flessione a 2,14 dollari al barile (-73,1% rispetto al terzo trimestre 2012, -39,9% sui nove mesi) a causa dei fattori di debolezza strutturale del settore penalizzato da eccesso di capacità, calo della domanda di raffinati ed elevato costo della carica petrolifera.

Le vendite di prodotti petroliferi nel mercato rete Italia pari a 1,71 milioni di tonnellate hanno evidenziato una flessione del 23,7% per effetto del calo dei consumi nazionali e della forte pressione competitiva. La quota di mercato nel terzo trimestre 2013 è così al 27,2% rispetto al 34,5% del terzo trimestre 2012. Mentre le vendite rete nel resto d'Europa sono risultate in lieve crescita grazie ai maggiori volumi commercializzati in particolare in Germania (+2,5% a 0,83 milioni di tonnellate). I risultati del terzo trimestre sono stati anche penalizzati dell'apprezzamento dell'euro rispetto al dollaro (+5,9% nel trimestre).

"Questi risultati consolidano la nostra redditività in un trimestre che ha risentito ancora delle difficili condizioni dei mercati europei del mid e downstream, delle riduzioni straordinarie delle produzioni in Nigeria e Libia e dell'apprezzamento dell'euro. Considerata la natura temporanea di questi fattori e la solidità del nostro business, avvieremo il programma di buy back", ha annunciato l'ad di Eni, Paolo Scaroni, ricordando che nel terzo trimestre il gruppo ha ottenuto importanti successi esplorativi, compiuto eccellenti progressi nello sviluppo con nuovi start-up e monetizzato parte della sua partecipazione in Mozambico.

Per quanto riguarda l'intero esercizio, il management prevede un livello di spesa per gli investimenti sostanzialmente in linea rispetto al 2012 (12,76 miliardi di euro l'ammontare degli investimenti tecnici e 0,57 miliardi quello degli investimenti finanziari del consuntivo 2012 esclusi gli investimenti di Snam).

I principali temi del 2013 sono lo sviluppo delle riserve di idrocarburi in Africa sub-sahariana, Africa settentrionale, Norvegia, Stati Uniti, Iraq, Kazhakstan, Venezuela, i progetti esplorativi in Africa sub-Sahariana, Norvegia, Egitto, Stati Uniti e temi emergenti/nuove aree, e iniziative di ottimizzazione e crescita selettiva negli altri settori con l'avvio dei lavori Green Refinery presso Venezia e i progetti elastomeri e bio-plastiche nella chimica.

Il leverage a fine anno, assumendo un prezzo del brent medio annuo di 108 dollari al barile, è previsto sostanzialmente in linea al livello di fine 2012 per effetto della gestione industriale e di portafoglio. Per quanto riguarda la produzione di idrocarburi, il livello produttivo su base annua è previsto in calo rispetto al consuntivo 2012 a causa dell'impatto dei fattori geopolitici, in particolare in Nigeria e in Libia. Le precedenti indicazioni parlavano di un risultato stabile.

Proseguirà lo sviluppo dei grandi progetti in portafoglio, tra cui quelli in Kazakhstan, Algeria e Angola, e l'entrata a regime dei campi avviati nel 2012, in particolare in Egitto, il cui contributo tuttavia non è tale da assorbire i citati eventi di forza maggiore, il declino delle produzioni mature e i disinvestimenti del 2012. Sul fronte delle vendite del gas, sono previste in flessione rispetto al 2012 (95,32 miliardi di metri cubi il dato consuntivo 2012) per effetto della cessione di Galp e dell'utilizzo della flessibilità ottenuta dalla rinegoziazione dei contratti di approvvigionamento long-term.

Anche le vendite di prodotti petroliferi rete in Italia e resto d'Europa sono previste in calo rispetto al 2012 (10,87 milioni di tonnellate il dato consuntivo 2012) a causa della contrazione della domanda nazionale di carburanti e della pressione competitiva, scontando inoltre l'effetto della campagna commerciale "riparti con Eni" dell'estate 2012. La riduzione prevista in Italia sarà comunque parzialmente compensata dall'incremento delle vendite atteso nel resto d'Europa.

"I risultati sono sopra le attese", commentano a caldo gli nalaisti di Intermonte, osservando tuttavia le indicazioni non brillanti a causa del taglio delle stime su estrazione e produzione e la debole la generazione di cassa. "Il quadro generale è comunque quello di risultati positivi. Confermiamo la nostra raccomandazione neutral su Eni con un target price a 18 euro".



Anda sedang membaca artikel tentang

Balza l'utile grazie a East Africa, Eni avvierà programma di buy back

Dengan url

http://milanofinanza.blogspot.com/2013/10/balza-lutile-grazie-east-africa-eni.html

Anda boleh menyebar luaskannya atau mengcopy paste-nya

Balza l'utile grazie a East Africa, Eni avvierà programma di buy back

namun jangan lupa untuk meletakkan link

Balza l'utile grazie a East Africa, Eni avvierà programma di buy back

sebagai sumbernya

0 komentar:

Posting Komentar

techieblogger.com Techie Blogger Techie Blogger