Di Francesca Gerosa
Psa Peugeot Citroen ha confermato di essere in trattative per potenziali nuove partnership oltreoceano dopo che la scorsa settimana China Business News ha scritto che Dongfeng Motor sta valutando un investimento di 1,63 miliardi di dollari per rilevare il 30% del capitale della casa automobilistica francese. Le due società già collaborano: hanno in comune tre impianti produttivi in Cina.
"Peugeot conferma che sta studiando nuovi progetti industriali e commerciali con diversi partner così come il finanziamento che li accompagni", ha affermato un portavoce del gruppo, il quale non ha specificato quali siano le società coinvolte nei negoziati, ha solo fatto presente che non è stato ancora raggiunto nessun accordo.
Tuttavia, secondo quanto appreso da alcune fonti vicine alla vicenda, sul tavolo del cda di Peugeot che si riunirà il prossimo 22 ottobre ci sarà proprio il rafforzamento dell'alleanza con Dongfeng con un aumento di capitale riservato (3 miliardi di euro?) e non si esclude che anche lo Stato francese sottoscriva l'operazione.
Il ministro dell'Economia e delle Finanze francese, Pierre Moscovici, non ha voluto commentare l'ipotesi di una partecipazione del governo a un eventuale aumento di capitale di Psa. Se così fosse, comunque, la famiglia Peugeot, che oggi ha il 25,5% del capitale della casa automobilistica, ne perderebbe il controllo.
Alla borsa di Parigi stamani il titolo Peugeot crolla dell'8,41% a quota 11,32 euro. "Un eventuale aumento di capitale da parte di Psa Peugeot Citroen pari a 3 miliardi di euro, una cifra elevata, sarebbe negativo per il titolo vista la diluizione che si avrebbe per gli attuale azionisti", commentano gli analisti di Citigroup. Inoltre, "un aumento di capitale non è quello che l'azienda ha bisogno di più in questo momento".
"Non abbiamo mai preso in considerazione la possibilità che Psa potesse risolvere i suoi problemi di liquidità con un aumento di capitale dal momento che ha un buon accesso al credito", aggiungono gli esperti di Citigroup. "Una ricapitalizzazione così elevata, se questo è ciò che è stato previsto, potrebbe anche potenzialmente dare il segnale negativo che Psa è a disagio con la sua attuale guidance sulla cassa bruciata, ovvero di ridurla almeno della metà quest'anno, con una significativa contrazione nel 2014".
E' anche vero che l'ingresso di Dongfeng aiuterebbe il costruttore francese nel suo tentativo di espandersi fuori dall'Europa e di risolvere i suoi problemi di liquidità. Psa ha riportato nei primi sei mesi di quest'anno una perdita operativa nel comparto automotive di 510 milioni di euro, sta tagliando 11.200 lavoratori in Francia e sta chiudendo un impianto fuori Parigi. Secondo Florent Couvreur, analista di CM-CIC Securities, Psa avrebbe bisogno circa 2 miliardi di euro per far fronte ai suoi debiti obbligazionari nel 2014.
Naturalmente con questa operazione Psa non vuole compromettere l'altra alleanza strategica con General Motors (detiene il 7% del capitale), ritenuta indispensabile per migliorare i risultati delle marche Peugeot e Citroen sul mercato europeo. In base all'accordo siglato tra le due case, GM ha infatti la possibilità di interrompere l'alleanza in caso di modifiche nell'azionariato di controllo del costruttore francese. Peraltro, il colosso Usa ha già fatto sapere, tramite il vice presidente, Steve Girsky, che la collaborazione sopravviverà anche se Dongfeng dovesse prendere una partecipazione della casa automobilistica francese.
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