Borse in frazionale rialzo, attesi numeri in calo da Unicredit

Written By Unknown on Senin, 11 November 2013 | 15.11

Di Francesca Gerosa

Le borse europee aprono la prima seduta della settimana in frazionale rialzo, in parte frenate dai timori di una politica più restrittiva in Cina per contenere l'inflazione. I prezzi cinesi sono saliti a ottobre del 3,2% su anno, sui massimi da otto mesi, a causa principalmente di un incremento dei costi degli alimentari, mentre la produzione industriale e gli investimenti indicano una stabilizzazione della seconda economia al mondo.

Il dollaro è poco mosso nei confronti delle principali controparti, ma comunque supportato dal ravvivarsi delle aspettative di una riduzione dello stimolo della Fed entro fine anno, dopo i dati migliori delle attese giunti dal mercato del lavoro Usa venerdì. Dopo il taglio del costo del denaro da parte della Bce al nuovo minimo storico dello 0,25%, l'euro resta vicino ai minimi da due mesi sul biglietto verde, segnati giovedì a 1,3295, e scambia a 1,3371.

Nelle prime contrattazioni, lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi è a 239 punti, poco mosso rispetto ai 238 punti della chiusura di venerdì scorso. Il rendimento è al 4,13%. Ridotto il differenziale con il Bonos/Bund, che segna 236 punti per un tasso del 4,10%. La tornata di aste di metà mese avrà inizio domani con i Bot, mentre mercoledì verranno proposti fra 4,25 e 5,5 miliardi di Btp a 3 e 30 anni e di Ccteu.

Per ora lo spread non risente delle polemiche interne alle principali forze che sostengono l'esecutivo. Nel Pdl sale sempre più la tensione tra governisti e lealisti. Ieri Alfano ha invitato Berlusconi a farsi temporaneamente da parte e a sostenere il governo nel caso decada da senatore. Ma il Cavaliere a pochi giorni dal consiglio nazionale del 16 novembre ha avvertito il delfino: "Se si contraddicono i nostri elettori non si va da nessuna parte. Anche Fini e gli altri ebbero due settimane di spazio sui giornali, ma poi è finita come è finita".

A Piazza Affari (+0,32% a 19.022 punti l'indice Ftse Mib) il focus di oggi è sui titoli del comparto bancario. Inizia infatti la stagione delle trimestrali con Unicredit (+0,93% a 5,44 euro). Il consenso nel terzo trimestre si aspetta un margine di interesse a 3,290 miliardi di euro, in calo dai 3,516 miliardi del terzo trimestre 2012, commissioni in rialzo a 1,948 miliardi da 1,918 miliardi a fronte di un trading income invece in forte calo a 438 milioni da 665 milioni.

Alla fine i ricavi totali di Unicredit dovrebbero ammontare a 5,817 miliardi, in ribasso dai 6,257 miliardi dello stesso periodo del 2012. L'utile operativo è visto passare da 2,533 miliardi a 2,188 miliardi e l'utile netto da 335 milioni a 203 milioni con accantonamenti per perdite su crediti a 1,701 miliardi (1,735 miliardi nel terzo trimestre 2012).

Oggi si riuniranno anche i cda di Banca Carige (+0,55% a 0,547 euro), Acea (+0,94% a 8,04 euro) e De' Longhi (+0,17% a 11,7 euro) per analizzare i conti. Ancora sotto i riflettori Telecom Italia (+0,96% a 0,68 euro) perché il prestito obbligazionario convertendo sarebbe stato sottoscritto per 200 milioni di euro dal fondo statunitense BlackRock, attualmente accreditato del 5,132% del capitale della compagnia telefonica. Telefonica ne avrebbe sottoscritto per 103 milioni di euro. Oggi JP Morgan ha alzato il target price di TI da 0,60 a 0,65 euro, confermando la raccomandazione neutral.



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