Di Francesca Gerosa
Le borse europee aprono la seduta in calo , Piazza Affari compresa (-0,21% a 18.647 punti l'indice Ftse Mib), con gli investitori che consolidano le posizioni, dopo sei giorni consecutivi di rialzo. Si aspettano, in particolare, bozze dell'incontro della Federal Reserve di ottobre, per avere indicazioni sui tempi di un eventuale taglio alle misure di stimolo all'economia da parte della Banca centrale Usa.
Nelle prime contrattazioni, lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi si attesta a 238 punti, poco mosso rispetto ai 239 punti della chiusura di venerdì scorso, per un tasso del 4,09%. E' sempre testa a testa con Madrid, dove il differenziale Bonos/Bund segna 239 punti con il rendimento al 4,10%. I titoli di Stato italiani continuano quindi a non risentire delle tensioni politiche.
Sabato a Roma c'è stata la spaccatura del Popolo della Libertà. Berlusconi ha infatti rifondato Forza Italia, mentre il suo delfino Alfano ha dato vita al Nuovo Centrodestra, con 30 senatori e 27 deputati, un numero sufficiente a garantire sostegno al governo Letta. Il tutto mentre tiene ancora banco la questione Cancellieri, tornata al centro delle polemiche per la testimonianza resa al procuratore aggiunto di Torino il 22 agosto sulle telefonate con i Ligresti. A breve la decisione sulla sua iscrizione nel registro degli indagati per false informazioni.
In questo clima oggi il Tesoro offre l'attuale benchmark quinquennale dicembre 2018 ritirando Btp e Ccteu in circolazione con scadenza nel 2015 (più un Ccteu ottobre 2017). A seguito del concambio non verranno emessi Btp a 5 anni nella regolare asta di fine novembre. Secondo gli esperti di Unicredit la scelta dei bond da riacquistare è stata dettata dal fatto che il 2015 sarà un anno di rimborsi pesanti, in cui giungeranno a scadenza 150 miliardi di Btp,30 di Cct e 16 di Ctz. Il concambio non ha ammontare predefinito ma secondo le previsioni della banca l'importo dell'operazione potrebbe aggirarsi tra 1 e 3 miliardi di euro.
Sul listino milanese sale del 2,55% a quota 18,12 euro Saipem spinta dalle anticipazioni di Mf-Milano Finanza secondo cui la norvegese Seadrill potrebbe essere interessata a rilevare il business delle perforazioni marine, soprattutto quelle in acque profonde, della società. Mentre la controllante Eni (-0,11% a 18,04 euro) non beneficia del fatto che sono riprese in Libia le esportazioni di gas verso l'Italia dopo che i militanti hanno lasciato il porto di Mellitah.
Quanto a Enel (-1,15% a 3,2560 euro) altre fonti di stampa del fine settimana ipotizzano una riorganizzazione che avrebbe come obiettivo la creazione di una holding a cui farebbero capo sia la spagnola Endesa sia la cilena Enersis. L'obiettivo sarebbe il delisting di Endesa.
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