Nel primo trimestre il settore assicurativo è cresciuto sui listini europei solo dello 0,6% (indice Msci insurance in euro) contro il 4,8% delle banche. Un ritardo che, secondo gli analisti della banca d'affari americana, potrà essere recuperato nei prossimi mesi dai titoli con i bilanci più solidi e la migliore visibilità dei risultati. Ecco le compagnie che consigliano di comprare oppure di evitare in Europa e negli Usa.
1) Aegon. Al gruppo assicurativo, che capitalizza oltre 14 miliardi di euro, è stato assegnato un target price di 8,20 euro (con rating overweight), che implica un potenziale di rialzo del 20% circa dalle quotazioni attuali. La crescita del free cash flow dovrebbe sostenere l'aumento del dividendo entro il 2015, mentre il capitale in eccesso potrà essere utilizzato per un ulteriore deleveraging del bilancio. I rischi sono invece legati all'esposizione agli Stati Uniti e all'eventualità che il rendimento dei Treasury a dieci anni salga oltre il 2%. In un anno il titolo ha garantito sul listino di Xetra un total return (perforamce + rendimento della cedola) del 49,7%.
2) Axa. Il colosso assicurativo francese, che capitalizza 46 miliardi di euro, merita un prezzo obiettivo di 21,80 euro, che è del 15% superiore ai prezzi recenti. Secondo gli analisti il titolo potrà registrare una performance migliore di quella dei competitor grazie al cash flow elevato, alla visibilità dei risultati e alla possibilità di incrementare il payout ratio. Sul listino di Parigi ha registrato una performance del 42% negli ultimi 12 mesi, nonostante il leggero calo da gennaio. Il rendimento della cedola 2014 è stimato 4,5%. Il rating è overweight (sovrappesare)
3) Generali. Il Leone di Trieste, che in un anno è salito a Piazza Affari del 34%, è sopravvalutato. Il target price di 16 euro è infatti superiore alle quotazioni recenti. La compagnia, che capitalizza 25,3 miliardi di euro, ha fatto grandi progressi nel programma di turnaround e nel 2014 dovrebbe trarre vantaggio da un mercato meno volatile, grazie a un quadro macroeconomico e politico più stabile, ma il suo bilancio è relativamente più debole di quello dei principali concorrenti. Il dividend yield è intorno al 3%, mentre il rating è underweight (sottopesare).
4) Standard Life. Giudizio negativo (underweight) anche per il gruppo inglese, che capitalizza 9,1 miliardi di sterline. Il target price di 335 pence è infatti del 10% inferiore alle quotazioni attuali. Sebbene continui con successo la strategia di diversificazione in vari business (investment management, pensioni corporate e piattaforme di retail investment), i livelli di valutazione sono eccessivi rispetto alla media del settore. Il titolo è cresciuto del 6% da inizio anno e del 4,4% negli ultimi 12 mesi. Il rendimento della cedola è 4,3% nel 2014 e 4,5% nel 2015.
5) Prudential Financial. La capacità di realizzare un roe (return on capital, cioè ritorno sul capitale) superiore al 16% e la solidità del bilancio non sono adeguatamente riflesse nella quotazione della compagnia Usa, specializzata nel ramo vita, che può arrivare a 100 dollari (+15%). Il rating sul titolo, che capitalizza 39,5 miliardi di dollari, è quindi overweight (sovrappesare). Negli ultimi 12 mesi è salito del 48%, nonostante la leggera flessione da gennaio.
6) Principal Financial. Al contrario di Prudential questa compagnia Usa del ramo vita, che capitalizza 13,8 miliardi di dollari, è sopravvalutata rispetto ai competitor, dopo aver realizzato una performance del 40% negli ultimi 12 mesi, mentre risente negativamente dell'esposizione verso i mercati emergenti e di un impatto valutario non favorevole. Il rating è underweight (sottopesare) con prezzo obiettivo 47 dollari.
7) Marsh & McLennan. E' un gruppo globale di brokeraggio assicurativo, che registrerà un tasso di crescita (cagr) del 13% dell'utile per azione (eps) nel 2014-2015. Oltre a migliorare la redditività, beneficia dell'aumento della raccolta premi. Al titolo, che capitalizza 27 miliardi di dollari, è stato assegnato dagli analisti un target price di 54 dollari, che implica un aumento potenziale del 9%, con rating overweight (sovrappesare). Negli ultimi 12 mesi ha garantito sul listino Usa un total return (performance + rendimento della cedola) del 49%.
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