La società è ormai prossima a concludere il processo di determinazione del numero di azioni per le quali il diritto di recesso è stato validamente esercitato dagli azionisti e la comunicazione al pubblico avverrà entro giovedì 4 settembre, mentre il termine per la proposizione delle opposizioni dei creditori scadrà il prossimo 4 ottobre. In ogni caso, Fiat ritiene che non sussista alcun rischio di pregiudizio per i creditori e non prevede di conseguenza che il processo per l'opposizione dei creditori impedisca il tempestivo completamento della fusione con Chrysler confermato "intorno alla metà del mese di ottobre".
Inoltre, la società ha ribadito che le azioni ex diritto saranno offerte in prelazione agli azionisti al valore di liquidazione e, in caso di mancato e eventuale acquisto, al mercato. Infine, i titoli non acquistati decorsi 180 giorni dalla data di comunicazione dell'esercizio del diritto di recesso saranno, subordinatamente al verificarsi della fusione, acquistate da Fca e annullate.
I vertici del gruppo torinese hanno ovviamente espresso soddisfazione per i risultati preliminari di un processo di determinazione dei diritti di recesso che è stato reso difficoltoso dalle recenti turbolenze dei mercati, che avevano spinto i corsi azionari del titolo al di sotto dei 7,727 euro del valore di liquidazione, con il mercato che aveva speculato su un superamento del limite dei 500 milioni e il conseguente fallimento del progetto di fusione approvato dall'assemblea dello scorso primo agosto.
"Sono lieto di questo risultato. Attendiamo ora il completamento di questo progetto che è stato sul nostro tavolo sin dalla acquisizione della totalità del capitale di Chrysler. La quotazione sul Nyse darà il giusto rilievo all'importanza delle attività del gruppo sul mercato statunitense e renderà più efficienti le nostre attività di finanziamento", ha commentato il presidente, John Elkann. "Mi rassicura il fatto che la stragrande maggioranza dei nostri azionisti abbia scelto di continuare nel proprio impegno di azionisti fedeli. La loro fiducia ed il loro sostegno al piano strategico che abbiamo delineato per i prossimi cinque anni hanno importanza decisiva in questo momento, in cui entriamo in una fase di realizzazione che migliorerà drasticamente il posizionamento di mercato del nostro gruppo e dei nostri marchi", ha aggiunto l'ad, Sergio Marchionne.
A Piazza Affari il titolo Fiat sale dell'1,95% a 7,585 euro, dopo essersi spinto fino a un massimo intraday a quota 7,70 euro. Per Equita (rating buy e target price a 9,2 euro confermati) la notizia è positiva in quanto la fusione Fiat-Chrysler sarebbe ormai alle porte. "Dopo il -2% di ieri assistiamo ad un tentativo di rimbalzo. Abbiamo aperto in gap positivo. Vediamo se tale rialzo dura tutta la giornata", ha precisato un trader contattato dall'agenzia Mf-DowJones.
"In scia alla comunicazione di oggi mi aspetto che il titolo si riporti a ridosso dell'area del valore del recesso di 7,727 euro nel breve periodo. Dal punto di vista industriale, con l'operazione di fusione si chiude un ciclo per Fiat. Adesso quello che conta è il business e il valore del gruppo dipenderà esclusivamente dai risultati economici. Il fronte M&A sembra per ora privo di opportunità", ha concluso l'esperto.
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