E' stato definito uno dei più importanti attacchi informatici della storia. Il sistema di sicurezza di JP Morgan, la maggiore banca statunitense, è stato violato mettendo a rischio 76 milioni di risparmiatori e 7 milioni di piccole società. Il fatto è avvenuto la scorsa estate, ma è emerso solo poche ore fa da un security filing.
Tutto ciò sta avvenendo in un momento poco propizio per la buona reputazione dell'economia digitale, scossa dal furto di 40 milioni di nomi di titolari di carte di credito lo scorso anno dal colosso Target, mentre a settembre i dati di 56 milioni di carte di credito di Home Depot sono stati violati.
Il problema è che JP Morgan racchiude nei propri computer dati ben più sensibili rispetto a quelli delle carte di credito. Solo fino a qualche settimana fa, i manager della banca ammettevano che il problema fosse ben delimitato e riguardasse un milione di conti correnti. Oggi si sa che l'attacco è avvenuto a giugno ma è stato scoperto solo a luglio.
Adesso la banca dovrà tranquillizzare i clienti che nel frattempo non ci sono stati furti di denaro e che i dati sensibili sono rimasti al loro posto. Lavorando dall'estero, gli hacker hanno avuto accesso a nomi, indirizzi, numeri di telefono ed email dei correntisti di JP Morgan, oltre alle password.
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