Borse europee in rialzo in attesa della riunione del consiglio di politica monetaria della Bce. Scontata la conferma del costo del denaro per la zona euro mai così basso, i riflettori sono puntati sull'intervento di Mario Draghi. In un momento in cui i mercati hanno evidentemente alzato la puntata delle scommesse su una nuova mossa non-standard, spetta al presidente il compito di non deluderli con un'ulteriore accelerazione della cosiddetta "retorica espansiva".
E' da un mese, dalla riunione sui tassi del 6 novembre scorso, che il numero uno Bce insieme ad alcuni consiglieri prepara il terreno al varo di un inedito piano di acquisto di titoli di Stato mirato a contrastare il mix di bassa inflazione e crescita in cui versa la zona euro. Secondo l'ultimo sondaggio condotto da Reuters tra gli operatori Francoforte non dovrebbe però annunciare già oggi nuove misure, in attesa dell'esito della seconda operazione Tltro in agenda per l'11 dicembre prossimo.
Oltre a soppesare ogni parola di Draghi, gli operatori guarderanno all'aggiornamento delle stime economiche trimestrali da parte dello staff della Bce. Le proiezioni di settembre indicavano per il pil della zona euro 0,9% quest'anno e 1,6% il prossimo, mentre la media sull'inflazione era di 0,6% quest'anno e 1,1% l'anno prossimo.
Proprio la convinzione che la Bce debba prossimamente allargare il quantitative easing ai titoli di Stato ieri ha spinto il tasso del decennale italiano sotto la soglia del 2% per la prima volta nella storia, fino a un minimo dell' 1,975% (oggi scambia all'1,99%). In caduta al record negativo dal 6 agosto 2010 fino a 123 punti base lo spread Btp/Bund, oggi su questi stessi livelli.
In un'intervista alla stampa Rick Rieder, chief investment officer di Blackrock, ha detto che i titoli di Stato italiani ed europei hanno minor appetibilità per gli investitori internazionali, il che però non si traduce in una vendita dei governativi italiani da parte del fondo. "Ormai il mercato dei Btp ha meno valore perché i tassi sono diventati molto bassi per cui nel nostro portafoglio globale, la quota dedicata ai Btp e ai titoli europei sarà inferiore rispetto al passato. Crescerà, invece, quella destinata ai mercati emergenti".
A Piazza Affari l'indice Ftse Mib sale dello 0,34% a 20.046 punti. Bene intonate le banche. Intesa Sanpaolo 
sale dello 0,82% a 2,46 euro e Unicredit dello 0,51% a 5,91 euro. Paolo Biasi, presidente della Fondazione Cariverona che controlla il 3,459% del capitale, ieri si è dichiarato soddisfatto dell'andamento della banca, anche se "le cose possono sempre migliorare", ha auspicato un aumento del dividendo "dopo la cura dimagrante degli ultimi anni" e ha aperto alla conferma degli attuali vertici, con l'amministratore delegato, Federico Ghizzoni, affiancato dal presidente, Giuseppe Vita.
Tra l'latro questa mattina Jefferies ha ripreso la copertura di Unicredit con il rating hold e il target price di 5,5 euro. La stessa banca d'affari ha riavviato la copertura di Intesa Sanpaolo con buy e un target price a 3 euro. Non sono da meno le popolari con Ubi Banca (+0,40% a 6,24 euro), Bpm (+0,93% a 0,597 euro) e Bper (+0,61% a 5,785 euro). Più debole il Banco Popolare (+0,18% a 11,02 euro) con Hsbc che ha abbassato la raccomandazione da overweight a equal weight.
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Il Ftse Mib apre sopra 20.000, in luce i bancari
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