Il Ftse Mib flette con le banche, Btp sotto pressione dopo S&P

Written By Unknown on Senin, 08 Desember 2014 | 15.12

Le borse europee si prendono una pausa dopo il rally di venerdì con i dati macro deboli della Cina, del Giappone e della Germania che hanno rinfocolato i timori sul passo della crescita. L'economia giapponese nel terzo trimestre ha infatti registrato una contrazione dell'1,9% annuale, maggiore di quella dell'1,6% inizialmente prevista. Inoltre a novembre l'import cinese è calato del 6,7% contro un atteso +3,9%. Si tratta della discesa più forte dal marzo scorso. Mentre l'export è salito del 4,7% contro un atteso +8,2%.

Al contempo la produzione industriale in Germania è aumentata solo dello 0,2% mensile a ottobre, meno dell'atteso +0,3% e contro il +1,1% di settembre. Secondo il ministero dell'Economia la produzione tedesca si sta "stabilizzando". In calo dell'1,% la produzione di energia e in rialzo dell'1,4% quella edilizia, mentre la produzione manifatturiera è salita dello 0,2%.

In una seduta dai volumi più ridotti vista la festività dell'Immacolata, dopo la mossa di Standard & Poor's che ha tagliato il giudizio sul rating italiano da BBB a BBB-, a un solo gradino dal livello junk, portando l'outlook a stabile da negativo, lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi risale a 125 punti, dopo aver toccato venerdì scorso il minimo da maggio 2010 a quota 116,60 punti. Il rendimento è al 2,04%, dopo un minimo record dell'1,95% nello scorso fine settimana.

"Il declassamento di S&P è una notizia negativa ma con impatto limitato e principalmente per il comparto finanziario dove è probabile il downgrade automatico delle istituzione finanziare e utilities con rating due notch superiori a quello sovrano", sostiene stamani un analista di una sim milanese. "Non ci aspettiamo tuttavia un impatto significativo dal downgrade in quanto crediamo che il mercato sia maggiormente focalizzato sulle decisioni di politica monetaria, ovvero sul QE della Bce".

Pesano anche le dichiarazioni al Die Welt della cancelliera tedesca, Angela Merkel, che ha definito insufficienti le riforme di Italia e Francia, chiedendo di fare di più ai singoli governi, che torneranno sotto la lente della Commissione Ue a marzo. Parole pronunciate alla vigilia dell'Eurogruppo di oggi, che hanno suscitato la reazione di Roma e Parigi. Gozi ha respinto le critiche, invitando Angela Merkel a concentrarsi sugli squilibri tedeschi, e dalla Francia Sapin ha sottolineato i problemi di Berlino, ribadendo l'intenzione di proseguire il cammino delle riforme, non per far piacere a qualcuno, ma perché nell'interesse della Francia.

Sul listino milanese, mentre l'indice Ftse Mib storna dello 0,75% a 19.936 punti, scendono le banche a partire dalle big Intesa Sanpaolo  (-1,03% a 2,496 euro) e Unicredit  (-0,93% a 5,85 euro) il cui ad, Federico Ghizzoni, si è detto "non eccessivamente preoccupato" del declassamento dell'Italia da parte di Standard and Poor's. Il Banco Popolare  scivola di più: -2,14% a 10,97 euro dopo che Keefe Bruyette ha tagliato il rating da outperform a market perform e il target price da 16 a 10,30 euro. Lo stesso broker è intervenuto sulla Banca Popolare di Milano  (-1,67% a 0,588 euro), portando il giudizio sul titolo sempre da outperform a market perform. Il target price è stato abbassato da 0,73 a 0,60 euro.

Viceversa Barclays ha alzato il prezzo obiettivo di Prysmian (+0,33% a 15,12 euro) da 17 a 18 euro, confermando il rating overweight, e Deutsche Bank  ha alzato il rating di Finmeccanica  (-0,49% a 8,055 euro) da sell a hold e il target price da 6,8 a 7,5 euro. Sul titolo del gruppo italiano della Difesa è intervenuta anche la banca d'affari JP Morgan, portando il target price da 6 a 7,5 euro (rating neutral).

Infine, attenzione a Fca (-0,81% a 11,08 euro) perché il convertendo potrebbe essere collocato per l'importo massimo di 2,875 miliardi di dollari, dopo quindi l'esercizio della greenshoe da parte delle banche, per soddisfare una domanda molto sostenuta. Il convertendo potrebbe avere una durata di 2 anni, un coupon compreso tra 7,125-7,875% e un premio di conversione del 17,5-22,5% sul prezzo del titolo. Sarebbe interamente coperta anche l'offerta di 100 milioni di azioni Fca  in collocamento insieme al convertendo.


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