Il rimbalzo di ieri a Wall Street potrebbe dare maggiore fiducia. L'indice Dow Jones ha guadagnato l'1,22%, lo S&P 500 l'1% e il Nasdaq l'1,26%. In Piazza Affari occhi ancora puntati su Fca e Banca Carige . Attenzione poi sui titoli bancari italiani che risentono della risalita dello spread e sui titoli energetici.
L'aumentata volatilità dei mercati non spaventa gli esperti di Exane che continuano a essere positivi verso il credito europeo perché ritengono che ci sia in questi giorni un eccessivo pessimismo. Sottolineano gli esperti: "Il deprezzamento dell'euro non ha inciso positivamente sull'inflazione attesa che, sulla scia del crollo del prezzo del petrolio, ha continuato su un trend ribassista. Alla luce di tale situazione, la Bce dovrebbe annunciare un nuovo protocollo d'azione, intervenendo direttamente sul mercato per rendere più accomodanti le condizioni del mercato creditizio".
Conncordano gli esperti di M&G: "A nostro avviso, la diminuzione dei prezzi del petrolio potrebbe essere un fattore positivo per la crescita e quindi per le azioni nel lungo periodo perché c'è una riduzione della spesa per i produttori ed i consumatori, e perché l'inflazione rimane sotto controllo, cosa che può stimolare i banchieri centrali a proseguire nelle politiche accomodanti".
Proprio alla Bce guardano le maggiori case di investimento. Intanto prevale un fligh to quality che penalizza i titoli bancari molto sensibili all'andamento dello spread tra Btp e Bund, in risalita a 146 punti base a causa della nuova tensione sui titoli greci. Dal punto di vista delle singole azioni ancora occhi puntati su Banca Carige e su Fca .
Dopo Morgan Stanley che ha alzato il prezzo obiettivo su Fca (che ieri ha chiuso a 9,70 euro), portandolo da 13 a 14 euro con la raccomandazione che resta confermata a overweight, molte altre case di investimento hanno premiato il titolo con giudizi positivi. Gli esperti di Morgan Stanley pensano che Fca presenti ancora il 40% di upside potenziale in Borsa grazie alla prossima quotazione di Ferrari, al potenziale inespresso di Jeep e alla capacità manageriale della squadra costruita da Sergio Marchionne.
Attenzione anche al settore energia che deve fare i conti con il calo del prezzo del petrolio. Nonostante le quotazioni restino sui minimi degli ultimi cinque anni e mezzo, i membri dell'Opec hanno finora evitato di chiedere ufficialmente un meeting di emergenza. Ieri il greggio ha chiuso in lieve rialzo a New York, ma sempre in prossimità dei minimi dall'aprile 2009. Il light crude Wti è avanzato di 72 cent a 48,65 dollari al barile.
Oggi dal punto di vista macro attesa per le vendite al dettaglio di novembre in Europa e, nel pomeriggio, dagli Usa arriveranno le nuove richieste di sussidi e il credito al consumo di novembre.
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