Inutili tanti discorsi: nel 2014 l'emorragia di risorse che ha colpito l'economia reale italiana è stata ancora più grave rispetto al 2013. Penalizzata da oltre trent'anni dal servizio di un debito pubblico straordinariamente elevato, è ormai priva anche del sostegno del credito bancario. Il nuovo risparmio si è finanziarizzato, allocandosi praticamente tutto all'estero. Di reinvestire nell'economia reale non se ne parla.
Bastano pochi numeri. I dati relativi al Canale Tesoro dimostrano che gli interessi sul debito pubblico determinano un onere insostenibile per il sistema economico: nel 2014 è stato di 76,7 miliardi di euro (pari al 4,7% del pil) che hanno assorbito il 17,7% delle entrate tributarie. Senza contare che la spesa per interessi è più che doppia rispetto agli investimenti fissi lordi, scesi ad appena 36 miliardi di euro. Il saldo primario della Pa, che consiste nella differenza tra le entrate e le spese al netto degli interessi, è stato di 27,4 miliardi di euro (1,7% del pil): rappresenta la somma prelevata con la tassazione che non viene reimmessa nel circuito economico attraverso la spesa.
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