Gli investitori in Asia hanno scommesso sul fatto che oggi la Grecia riuscirà a convincere Bruxelles a ottenere una proroga di quattro mesi per gli aiuti europei. Ne ha beneficiato il Nikkei, ancora in striscia positiva dalla settimana scorsa e anche le borse cinesi, dove però i colossi petroliferi sono sotto pressione a causa dell'ennesimo scivolone del Wti. Balzo di Prada a Hong Kong.
Alle ore 8 italiane l'Hang Seng scambiava attorno alla parità, mentre Shanghai guadagnava lo 0,76%. Il Nikkei ha invece chiuso con un rialzo dello 0,73% a quota 18.466,92 punti.
I colossi petroliferi sono invece sotto pressione in Cina, dove i listini hanno riaperto oggi dopo tre giorni di festività. La ragione? Il prezzo del greggio è calato a New York di oltre lo 0,4%. Il Wti è sceso a 50,6 dollari il barile. L'Oman, il maggior produttore di petrolio del Medio Oriente che non fa parte dell'Opec, sta aumentando la produzione con l'effetto, come si è visto, che il prezzo della materia prima è tornato a scendere.
Nel frattempo, le azioni di Prada, quotata a Hong Kong, sono balzate sulla scia della speculazione che le vendite same-store crescerano in maniera significativa quest'anno, dopo aver registrato un leggero calo lo scorso autunno.
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