Giappone moderatamente positivo grazie alla debolezza dello yen e al forte avanzo delle partite correnti. Cina, invece, a due velocità, con Hong Kong in rosso e Shanghai ben intonata. Ma dalla Cina continuano a giungere notizie di un'economia che sta strutturalmente rallentando il passo. Un report pubblicato nel corso del weekend rivela che le importazioni nel Paese sono infatti scese ai minimi negli ultimi cinque anni e le esportazioni sono scese in maniera inattesa. I futures sull'indice Ftse China A50 sono calati dello 0,7% nelle scorse ore alla borsa di Singapore.
Alle ore 8 italiane l'Hang Seng scambiava a -0,47%, mentre Shanghai ha ignorato i dati appena pubblicati ed era positivo per lo 0,59%. Il Nikkei ha chiuso a 17.711,93 punti (+0,4%).
Le esportazioni in Cina sono scese del 3,3% a gennaio rispetto a un anno prima, contro un balzo del 9,7% lo scorso dicembre. Le previsioni degli economisti interpellati dal Wall Street Journal erano per un +4%. Le importazioni sono invece crollate del 19,9% rispetto a un anno prima. Erano scese del 2,4% a dicembre. Gli economisti si attendevano un -3,3%.
La debolezza nell'export si aggiunge a quella della produzione industriale della Cina, che, sempre a gennaio, è scesa ai minimi dal settembre 2012. L'economia cinese è cresciuta del 7,4% lo scorso anno, un ritmo che molti Paesi invidiano ma che per la Cina rappresenta la velocità minima di crociera negli ultimi 24 anni.
Il Giappone ha registrato a dicembre il suo sesto avanzo delle partite correnti grazie ai forti proventi dati dagli investimenti, che hanno superato di gran lunga il deficit commerciale. Il surplus è ammontato a 187,2 miliardi di yen (1,57 miliardi di dollari).
Il surplus dipende dai ricavi degli investimenti esteri balzati nei mesi scorsi in gran parte grazie alla continua debolezza dello yen, che rende il valore dei profitti rimpatriati maggiore in termini di valuta locale. Nel contempo, la caduta dei prezzi del petrolio ha aiutato a mitigare il forte disavanzo commerciale che caratterizza il Giappone dal 2011. Il deficit commerciale di dicembre si è ristretto del 63,1% a 395,6 miliardi di yen.
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