La volatilità sulle borse europee è tornata e non se ne andrà molto presto. L'indice Ftse Mib, dopo aver superato quota 21 mila punti, settimana scorsa ha chiuso a 20.892. Pesa sul listino di Milano l'incertezza sulla vicenda greca e sull'Ucraina, ma anche l'attesa che la Fed rialzi i tassi prima del previsto. In apertura massima attenzione sulle popolari e sul progetto bad bank, che sono stati anche al centro del Forex che si è tenuto sabato scorso a Milano
Venerdì i dati sul mercato del lavoro in Usa si sono rivelati più forti delle attese. Dati che rendono più probabile un rialzo dei tassi già in primavera da parte di Janet Yellen. Un'analista ricorda che, storicamente, le borse hanno scontato in anticipo l'inversione di politica monetaria della Fed, segnando performance negative già nei periodi precedenti al rialzo.
Inoltre, se le borse europee beneficiano del rafforzamento del biglietto verde potrebbero però essere penalizzate dall'aumento dell'avversione al rischio, che di solito si manifesta in occasione delle prime fasi di politica monetaria restrittiva. Il clima resterà pertanto di incertezza per tutta la settimana. Sempre dal punto di vista macro oggi la Bce comunica l'ammontare di acquisti settimanali di covered bond e Abs.
Per quanto riguarda la questione greca, è prevista una riunione dei ministri delle finanze per il prossimo 11 febbraio, alla vigilia di un vertice europeo già fissato. Le posizioni ancora distanti tra il nuovo esecutivo di Alexis Tsipras e l'Unione europea hanno alimentato il ritorno dell'avversione al rischio sui mercati.
Ma secondo il capo economista di Unicredit 
, Erik Nielsen, non è tanto la situazione greca a dover preoccupare perché "qualunque sarà la conclusione della vicenda non ci sarà un forte impatto sul resto dell'economia europea e quindi la volatilità potrà creare opportunità di acquisto sugli altri Paesi periferici". Più preoccupante è la situazione russa considerata da Nielsen: "è il più grosso rischio per la crsecita europea e globale, anche perché è difficile prevedere quale direzione prenderà".
A Piazza Affari saranno ancora le popolari al centro degli scambi. Nel suo intervento al convegno Assiom Forex il governatore, Ignazio Visco, ha affermato che la riforma delle popolari fatta dal Governo risponde a esigenze segnate da tempo da Bankitalia, Fmi e Commissione Ue. Per quanto riguarda le banche, il governatore ha confermato la possibilità di un intervento dello Stato che sia finalizzato ai prestiti, attraverso agevolazioni fiscali o garanzie. A patto però che il sostegno sia remunerato e rispetti le norme Ue sulla concorrenza. Il sì alla bad bank spingerà gli analisti a rivedere i giudizi sull'intero settore.
Occhio anche a Intesa Sanpaolo e Unicredit , che in settimana presenteranno i conti.
Attenzione anche ai titoli del lusso, che beneficiano dell'indebolimento dell'euro e di una rotazione dei portafogli da parte dei gestori verso i titoli più ciclici. Nei giorni scorsi il titolo Salvatore Ferragamo è entrato in diverse buy list di case di investimento. Equita ha confermato il rating buy e alzato il target price a 24,2 euro. Per l'intero 2014 il giro d'affari è visto salire di oltre il 5% a 1,327 miliardi.
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