Renzi: Expo opportunità per mostrare la capacità italiana nel mondo

Written By Unknown on Minggu, 08 Februari 2015 | 15.11

Per il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, la notizia più rilevante in fatto di Expo è che "oggigiorno" questa parola "non è più sinonimo di scandalo ma di opportunità, che se ben declinata può trasformarsi in identità. Identità della capacità italiana nel mondo". Un successo che proprio Renzi vuole, a tal punto da minacciare anche "atti di governo contro eventuali minoranze che pensino di bloccare eventi, non in nome del sacrosanto diritto allo sciopero, ma di un inaccettabile spirito di boicottaggio". il riferimento è al paventato sciopero di alcune maestranze del teatro alla Scala di Milano in occasione della Turandot, prevista per il primo maggio prossimo, giornata inaugurale dell'Esposizione universale di Milano.

Le parole dure del premier italiano sono giunte a conclusione del grande evento dell'Hangar Bicocca, l'Expo delle Idee, una sorta di nuova Leopolda sui contenuti da fornire all'Esposizione Universale di Milano, un cui la città ha lanciato la sua Carta per nutrire il pianeta. E' stata una fucina di impulsi, provenienti da 42 tavoli tematici collocati sotto la grande installazione dei Sette palazzi celesti di Anselm Kiefer, attorno a cui si sono seduti esperti e opinionisti del comparto agroalimentare e non solo.

Al centro, temi come la sicurezza alimentare, la corretta distribuzione del cibo, modelli produttivi responsabili ed ecosostenibili, legati al territorio. E argini alla finanza speculativa, considerata principale responsabile della distruzione di tante comunità agricole nel mondo. In più, la volontà del governo di inserire il diritto al cibo esplicitamente in Costituzione. Ma andiamo con ordine:

Il tema forte è giunto dal Pontefice. In un video messaggio Papa Francesco ha sottolineato la necessità di affrontare il tema della nutrizione globale, passando "dall'ottica dell'urgenza a quello delle priorità". In particolare, ha detto il Papa, bisogna contrastare "le iniquità" nelle produzioni e "rinunciare alla autonomia assoluta dei mercati in fatto di speculazioni finanziarie".

Un tema, quello del contrasto al mercatismo, che ha trovato sponde ed echi anche in organizzazioni importanti sedute ai tavoli dell'Expo delle idee. Il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha lanciato la costituzione di un nuovo soggetto: una grande alleanza tra produttori agricoli e consumatori contro la cementificazione selvaggia e il furto di suolo, che lavori a sostegno delle produzioni agricole e della tutela dei territori. Moncalvo ha ricordato come il 33% della produzione agroalimentare italiana a marchio made in Italy sia, in realtà, frutto di materia prima straniera. All'insaputa dei consumatori. E che, per ogni alimento acquistato da questi ultimi, solo 15 centesimi arrivano alle tasche degli agricoltori. In più, il presidente Coldiretti ha sottolineato che per effetto della cementificazione l'Italia ha perso 2,15 milioni di ettari coltivati negli ultimi 20 anni. Mentre 5 milioni di cittadini subiscono gli effetti disastrosi del dissesto idrogeologico, che ormai interessa il 9,8% del territorio nazionale. In questo scenario Coldiretti sottolinea come siano ormai 1,2 milioni le aziende agricole che hanno serrato i battenti nell'ultimo ventennio.

Nel lanciare questa sorta di cartello contro il turbocapitalismo che miete l'agroalimentare, Moncalvo ha raccolto l'adesione di Federconsumatori e del presidente di Slow Food, Carlin Petrini. Secondo ques'ultimo "le leggi del libero mercato non devono essere più applicate all'alimentazione perché generano sofferenze, disperazione e distruzione delle comunità locali". Di più: per Petrini "il libero mercato è un feticcio da smantellare, perchè non è più possibile avere due mondi separati tra produzione e consumo. Ma i due mondi devono compenetrarsi. I consumatori devono coprodurre il loro cibo".

Al tema della tutela delle produzioni e dell'origine dei prodotti non è sfuggito neppure Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare. A Milano Finanza e a ItaliaOggi, Scordamaglia ha dichiarato che "ciò che dice Coldiretti non è in contraddizione con l'industria alimentare italiana. Perchè quest'ultima propone al mondo un modello che lega i prodotti al territorio. E dove le materie prime non sono sufficienti si va a reperirle all'estero". Quindi Scordamaglia ha avvertito: "Chi pensa, e Coldiretti non è tra questi, che ad esempio i contadini africani debbano continuare a vivere con la zappa in mano, senza evolvere nel modello produttivo, sbaglia. Noi siamo per l'evoluzione del mondo alimentare, ma fermamente contrari ai comportamenti predatori di certi Paesi del Far east. Per questo, molti Paesi guardano al modello italiano".

Scordamaglia, assieme al presidente di Fiere di Parma, Gian Domenico Auricchio, ha anche illustrato il padiglione Cibus è Italia, che esibiràal pubblico dell'Expo 12 filiere alimentari italiane, con oltre 4mila aziende, mille marchi italiani e i consorzi di produttori. Sarà visitato da mille buyer e 30 delegazioni straniere. Il tutto per un investimento pari a 12 mln di euro.

In questo solco, tra i tanti progetti declinati all'Hangar Bicocca, va segnalato quello della Fondazione Cariplo, che ieri ha presentato il progetto Food Policy e che sta lavorando in collaborazione con il comune di Milano. Si tratta di uno strumento di supporto al governo della città che punta a qualificare e rendere più sostenibile Milano, partendo proprio dai temi legati al cibo. Il presidente della Fondazione, Giuseppe Guzzetti, ha anche sottolineato come Cariplo abbia investito nel 2015 circa 130 milioni su progetti solidali in fatto di cibo e che 27 milioni verranno investiti in ricerca agricola avanzata, grazie alla collaborazione con altre 13 fondazioni.

Infine, degno di nota è anche il progetto di Confagricoltura, che lavora simbolicamente alla rinascita della vigna di Leonardo da Vinci, nel centro di Milano, presso la Casa degli Atellani. Quale luogo della sintesi tra il genio italiano, la bellezza e la nutrizione.

Tornando, quindi, al tema centrale, la questione del diritto al cibo, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha spiegato all'Hangar Bicocca che va costruita una struttura giuridica che ne garantisca il diritto e il suo rispetto. Una struttura che il presidente del tribunale di Milano, Livia Pomodoro dice "deve essere esportabile, per avere regole minime sul cibo mondialmente condivise". Su questa linea il ministro delle Riforme istituzionali, Maria Elena Boschi, che ha annunciato in vista dell'Expo "la volontà del governo di lavorare all'inserimento in Costituzione del diritto al cibo come diritto esplicito, anche perchè l'Italia è il Paese che ospita la Fao". Diritto che, per altro, è già previsto da altre 13 costituzioni nel mondo.


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