Di Andrea Di Biase
Mediobanca ha chiuso il primo trimestre dell'esercizio 2012-2013 con un balzo dell'utile del 92% a 109 milioni di euro, sopra le attese degli analisti che si aspettavano un risultato positivo di 85 milioni. I ricavi si sono attestati a 453 milioni, in calo del 5% rispetto allo stesso trimestre dello scorso esercizio, ma stabili rispetto al trimestre precedente.
I risultati trimestrali della banca di Piazzetta Cuccia, approvati dal cda questa mattina, prima dell'inizio dell'assemblea che ha approvato il bilancio al 30 giugno, beneficiano soprattutto del calo dei costi (-12% a 174 milioni) e dell'apporto positivo del trading, che passa da 4 a 63 milioni. Il margine di interesse segna una flessione dell'8, le commissioni nette flettono dell'11%, mentre l'utile delle partecipazioni scende da 73 a 28 milioni. Dal punto di vista patrimoniale Mediobanca si conferma su livelli di eccellenza con un Core Tier 1 stabile all'11,5%.
Aprendo i lavori dell'assemblea, che ha evidenziato la riduzione della partecipazione della Fondazione Cariverona dal 3,1% al 2,1% e l'incremento della quota della Fondazione Carisbo dal 2,6% al 2,9%, l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel, ha espresso soddisfazione per i risultati del primo trimestre, conseguiti in un contesto caratterizzato dalla prosecuzione della "crisi economica e dalla contrazione del pil, seppur in un quadro macro dell'euro che va assumendo qualche maggior stabilizzazione".
Per quanto riguarda le principali partecipazioni di Mediobanca, ovvero Generali, Rcs e Telco-Telecom Italia, Nagel ha sottolineato nel corso dell'assemblea il ''ruolo molto attivo'' avuto dalla banca nel cambio al vertice a Trieste e nel gruppo editoriale di via Rizzoli. Un cambiamento finalizzato a "favorire una ripresa di redditività e di valore delle stesse''.
Nonostante già da qualche tempo il vertice di Piazzetta Cuccia abbia avviato una riflessione strategica sulle partecipazioni, finalizzata alla riduzione dell'esposizione all'equity (il tema sarà all'attenzione del cda del 28 novembre), l'ad di Mediobanca ha lasciato intendere che, almeno per ora, non è previsto un disimpegno da Rcs. ''Non sarebbe responsabile'' per Mediobanca lasciare Rcs ''con un debito in scadenza''. In questo momento, "dobbiamo accompagnare questa societa', non dobbiamo abbandonarla''. ''E' piu' utile fare lavorare il management che disimpegnarci oggi e male'', ha affermato Nagel in assemblea. Mentre sui rapporti con Diego Della Valle, uscito in polemica con Mediobanca e Fiat dal patto di via Rizzoli, il numero uno di Piazzetta Cuccia ha sottolineato di avere ''più punti di contatto che di divergenza, sia su Rcs che su altre questioni comuni''.
Nel corso dell'assemblea Nagel ha anche ripercorso la storia del salvataggio di Fondiaria-Sai da parte di Unipol, soffermandosi anche sui rapporti con la famiglia Ligresti e spiegando nel dettaglio le origini del credito da 1 miliardo erogato nel tempo alla compagnia assicurativa. L'ad di Mediobanca, che è indagato dalla Procura di Milano per ostacolo all'autorità di vigilanza in merito alla vicenda del presunto patto segreto siglato con Salvatore Ligresti, ha ribadito che l'unico obiettivo della banca d'affari nella vicenda è stato quello di preservare il proprio credito, garantendo un'adeguata patrimonializzazione di FonSai.
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