I dieci Paesi paperoni in lingotti d'oro

Written By Unknown on Jumat, 16 November 2012 | 15.11

Di Ester Corvi

Sui mercati finanziari domina ancora l'incertezza ma i lingotti d'oro non hanno più l'appeal di un tempo. E' quanto risulta dalle statistiche del terzo trimestre 2012 diffuse dal World Gold Council (Wgc), l'associazione internazionale delle aziende minerarie aurifere che ha rilevato un calo del 30% (in tonnellate) delle richieste di lingotti e monete (esclusi quelli detenuti come riserve ufficiali) rispetto allo stesso periodo del 2011, che aveva segnato un massimo storico.

In valore (15,6 miliardi) la variazione è -32%. Se gli investimenti in oro fisico sono in flessione non è così per quelli in Etf (Exchange traded fund), che hanno evidenziato nel trimestre forti afflussi, che corrispondono a un incremento del 56% (in tonnellate). In valore (7,2 miliardi) la variazione è +51%.

Considerando le due componenti (lingotti ed Etf) la domanda aurifera per investimenti è scesa complessivamente del 16%. Gli esperti del Wgc mettono in evidenza da un lato l'andamento in controtendenza dell'India, che ha registrato un aumento del 12% della domanda, e dall'altro il forte rallentamento delle richieste da parte dei Paesi di lingua tedesca, che avevano fatto massicci acquisti lo scorso anno.

Ma partendo dal quadro globale, ecco i dieci Paesi che hanno più lingotti in cassaforte.

1) India. Con 87 tonnellate in lingotti e monete d'oro, che valgono 4,6 miliardi di dollari, l'India è al primo posto. Nel terzo trimestre la domanda è cresciuta del 12% , in conseguenza anche l'espansione del segmento delle medaglie e delle imitazioni di monete d'oro (+59%). Sommando a questa domanda quella del settore gioielleria si arriva a un totale di 223,1 tonnellate (204,8 nello stesso trimestre 2011)

2) Cina. Il Paese delle Grande Muraglia è al secondo posto con 53 tonnellate (in calo del 12% rispetto allo stesso trimestre del 2011) che valgono 2,8 miliardi di dollari. Se si considera anche il settore gioielleria si arriva a 176,8 tonnellate

3) Germania. La domanda di lingotti e monete d'oro del Paese è scesa nel trimestre del 51%, fino a 28,8 tonnellate (1,5 miliardi di dollari)

4) Vietnam. Al quarto posto il Paese asiatico con 20,5 tonnellate (in calo del 39% rispetto allo stesso trimestre del 2011) che valgono un po' di più di un miliardo di dollari

5) Svizzera. La domanda di monete e lingotti d'oro è scesa del 53%, fermandosi a 17,4 tonnellate che corrispondono a 924 milioni di dollari

6) Thailandia. Un altro Paese asiatico in graduatoria, con una domanda di 15,4 tonnellate (820 milioni di dollari) in forte calo rispetto al 2011 (-60%)

7) Usa. Bisogna arrivare fino al settimo posto per trovare gli Stati Uniti. Gli investimenti in lingotti e monete d'oro ammontano nel terzo trimestre solo a 10,5 tonnellate, in flessione del 52% rispetto al 2011 e la metà della media quinquennale (21,2 tonnellate). La domanda settore goielleria è invece 30,8 tonnellate, per un totale di 41,3

8) Turchia. E' uno dei mercati in più forte riduzione nel trimestre (-66%). La domanda ammonta infatti a 7,9 tonnellate, che si confrontano con una media quinquennale di 13 tonnellate. Se si considerano però anche i gioielli (in aumento) il totale è 31,3 tonnellate

9) Indonesia. E' scesa del 41% la domanda di lingotti e monete d'oro, che si è fermata a 3,5 tonnellate. Sommando il settore gioielleria si arriva a 11,5 tonnellate

10) Arabia Saudita. Il Paese arabo è al decimo posto, con 3,4 tonnellate (in flessione del 29%). Questa domanda, sommata a quella dei gioielli, porta a un totale di 13,6 tonnellate (oltre 2 miliardi di dollari).



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