Di Francesca gerosa
Unicredit si tiene ben stretta l'est Europa, rassicura il mercato sul dividendo 2012 e respinge di nuovo l'ipotesi di una fusione con Intesa Sanpaolo. L'ad di Piazza Cordusio, nella conference call sui conti dei primi 9 mesi 2012, ha sottolineato che l'istituto ha la fortuna di essere in un'area in crescita, l'Europa centro orientale appunto, e quindi se la tiene "ben stretta".
Sarebbe, infatti, stupido non investirci. "Se avessimo tagliato i costi anche lì, avremmo migliorato ancora di più i conti, ma non avrebbe avuto senso". Le attività del gruppo nell'Europa centro orientale sono un grande plus e, una volta che anche l'Italia ripartirà, si avrà "un doppio effetto" sui conti.
Ghizzoni ha anche rassicurato il mercato sul dividendo di quest'anno: nel piano era previsto e quindi non ci sono ragioni per cambiare. Comunque il management deciderà sulla cedola una volta chiuso l'anno perché questa è sempre stata la sua policy. "Ogni anno abbiamo un approccio molto semplice: accantonare la media del dividendo dell'ultimo triennio che al momento è 0,97 euro per azione", ha spiegato l'ad. Un valore che oggi è attorno a 500 milioni.
A proposito, invece, dell'ipotesi di un matrimonio di interesse tra Unicredit con Intesa Sanpaolo "non esiste e quindi non la commento", ha tagliato corto Ghizzoni, escludendo anche punti di debolezza nell'assetto di controllo della banca. "Nell'azionariato ci sono soci di grande spessore, storici e più recenti e penso che la nostra compagine azionaria possa fare invidia a tanti: ci sono Fondazioni, soci privati italiani, fondi esteri sovrani e istituzionali. Noi ci sentiamo assolutamente onorati e tranquilli sul fronte soci, onorati della loro presenza e tranquilli sul resto".
L'ad ha messo quindi di nuovo a tacere le voci di una possibile fusione tra i due istituti di credito italiani a causa della debolezza della compagine azionaria di Piazza Cordusio dove figurano soci internazionali forti (il fondo Pamplona e la Libian Investment Authority) che, se crescessero ulteriormente, potrebbero sovvertire gli equilibri della banca a scapito delle fondazioni che oggi detengono circa il 13% del capitale.
Quanto all'Italia, Unicredit manterrà più o meno stabile la sua esposizione ai titoli di Stato italiani: il 46% del suo portafoglio al 30 settembre, molto meno dei competitor nazionali. D'altra parte la banca, come ha ammesso lo stesso top manager, è un "animale" diverso rispetto agli altri.
Il suo livello di bond è stabile almeno dal 2010 e "credo resterà più o meno stabile. Non è un discorso di rischi o di mancanza di fiducia nell'Italia, perché se c'è una cosa che oggi l'Italia ha è la fiducia dei mercati, ma di bilanciamento tra i diversi Paesi in cui siamo presenti". Tuttavia per Ghizzoni la situazione macro economica in Italia non vedrà grandi miglioramenti prima della metà del 2013.
E i mercati resteranno incerti finché non ci sarà chiarezza politica. Il mercato, in particolare, sta cercando di capire che maggioranza ci sarà, se sarà stabile o no. "E' fondamentale vedere quale sarà la legge elettorale e su questo una risposta rapida sarebbe gradita a tutti. E' fondamentale per recuperare la stabilità politica", ha incalzato l'ad, ritenendo che comunque qualsiasi governo ci sarà dopo non potrà cambiare quanto è stato fatto anche perché molti sono impegni presi con Bruxelles. "Sarà difficile, vivremo due o tre mesi di incertezza".
Anda sedang membaca artikel tentang
Unicredit si tiene ben stretta l'est Europa, manterrà stabile l'esposizione a bond Italia
Dengan url
http://milanofinanza.blogspot.com/2012/11/unicredit-si-tiene-ben-stretta-lest.html
Anda boleh menyebar luaskannya atau mengcopy paste-nya
Unicredit si tiene ben stretta l'est Europa, manterrà stabile l'esposizione a bond Italia
namun jangan lupa untuk meletakkan link
Unicredit si tiene ben stretta l'est Europa, manterrà stabile l'esposizione a bond Italia
sebagai sumbernya
0 komentar:
Posting Komentar