Di Ilaria Ammendola
Il possibile rinvio in Europa delle norme di Basilea III è un fattore positivo ma restano problemi sul credito delle banche. E' quanto afferma l'ad del Banco Popolare, Piefrancesco Saviotti, al convegno della Fabi secondo cui se la situazione continua nei prossimi mesi e si aggiungerà instabilità politica allora ci saranno ancora più problemi nell'erogazione del credito.
Per Saviotti c'è una concorrenza spietata delle banche italiane sul mercato domestico della raccolta dopo che i canali internazionali si sono chiusi. Anche l'ad di Ubi Banca, Victor Massiah, ha esortato al realismo sul credito perché negli scorsi anni gli impieghi crescevano molto più del pil.
La scorsa settimana l'Ue aveva confermato che l'obiettivo resta raggiungere un accordo su Basilea III prima della fine dell'anno, ma stamani il direttore generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, in occasione di un dibattito a Confindustria ha dichiarato di aspettarsi l'introduzione a fine 2013 o a gennaio 2014, aprendo le porte a un possibile rinvio.
Per Saccomanni un sistema bancario più robusto è un vantaggio per l'economia e le imprese quindi, malgrado le critiche su Basilea III, gli obiettivi posti sono condivisibili. Inoltre egli crede che alla fine le valutazioni, anche dei mercati finanziari, sulle banche europee, si stiano modificando in un'ottica meno negativa.
Sempre riguardo a Basilea III il direttore generale della Banca d'Italia ha sottolineato come ci sia una discussione per confermare il trattamento di favore verso le pmi già previsto in Basilea II. Questo tema, infatti, rientrava tra le preoccupazioni dell'Abi che teme una riduzione della capacità delle anche italiane ed europee di supportare il sistema economico e la ripresa.
In quest'ottica il presidente dell'associazione, Giuseppe Mussari, aveva avallato il pensiero del ministro dell'economia Grilli, secondo il quale le regole devono essere globali. Si ricorda infatti che una parte del mondo ha deciso di non applicarle e non ha nemmeno presentato una data precisa per l'entrata in vigore.
Altra questione legata alle banche che richiede una definizione quanto prima è l'unione e la supervisione bancaria. In vista dell'incontro di domani tra i ministri dell'Economia dell'Ue la Svezia ha definito una serie di rigide condizioni, ma l'Ue crede sia essenziale l'adozione della direttiva sui requisiti di capitale prima che entri in vigore il meccanismo unico di supervisione.
Con riferimento, infine, alle banche italiane la Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) ha chiesto di favorire la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori negli organismi di sorveglianza delle banche popolari, sulla falsariga del modello tedesco e dare la possibilità ai dipendenti di diventare soci delle banche di credito cooperativo.
La proposta, lanciata dal segretario generale Lando Maria Sileoni, ha trovato un'apertura da parte dei banchieri come Massiah, Saviotti e il vice direttore di Bper, Eugenio Garavini. Secondo Sileoni ''non dovrebbe essere un sindacalista ma qualcuno che conosca i lavoratori e coloro che non arrivano a fine mese, con un alto profilo e non espressione dei territori di radicamento della banca. Sarebbe un evento importante che il settore bancario potrebbe dare a tutta l'economia''.
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