Fiat vola in borsa dopo l'assemblea Niente aumento di capitale

Written By Unknown on Rabu, 10 April 2013 | 15.11

Di Francesca Gerosa

Fiat potrebbe pensare di rafforzare il capitale dopo la fusione con Chrysler, ma principalmente tramite la vendita di asset piuttosto che attraverso la raccolta di capitale direttamente sul mercato. E' l'elemento di novità, l'unico peraltro, emerso ieri dall'assemblea di ieri di Fiat, secondo quanto riportato dagli analisti di Mediobanca in una nota di commento.

Marchionne ha escluso un aumento di capitale a breve termine e quindi le dismissioni sono la via più probabile"Crediamo che la vendita di Magneti Marelli sia difficile: il business captive e della componentistica auto non sono in buona forma e l'unico acquirente potrebbe offrire un prezzo così basso che Fiat non accetterà", si legge nella nota di Mediobanca.

"Ci ritroviamo quindi con la Ferrari e Alfa. Tra i due marchi preferiremmo la vendita di Alfa a un prezzo elevato a un player non europeo. Il tempo ci dirà. Secondo Marchionne questo è un tema da trattare non prima del 2014 o addirittura nel 2015". Marchionne ha anche confermato che la fusione con Chrysler è inevitabile e che dovrebbe sicuramente avvenire prima del 2014. Inoltre ha assicurato che il gruppo ha liquidità sufficiente all'acquisto della quota del fondo Veba nella casa Usa.

Fiat è pronta a esercitare la terza call option sul 3,3% della quota di Chrysler a luglio: in ogni caso, per la determinazione del prezzo di esercizio la casa torinese deve attendere la decisione della Corte del Delaware sulla prima opzione call nel secondo trimestre di quest'anno. La Decisione Delaware Court è importante perché darà un'indicazione del valore del 16% di Chrysler detenuto da Veba e potenzialmente acquistabile da Fiat attraverso l'esercizio di numerose opzioni call.

"La decisione della corte del Delaware rimane un evento importante in quanto servirà da base per definire il prezzo e la tempistica con cui verrà definita l'acquisizione di Chrysler", confermano gli analisti di Intermonte in una nota di oggi. "Agli attuali prezzi, il titolo non sconta gli effetti positivi dell'integrazione con Chrysler ma riflette le incertezze sull'andamento operativo"

"Per il restante 24% del capitale detenuto da Veba, crediamo che il Lingotto e Veba possano negoziare per determinare il valore finale e il potenziale esborso per Fiat", prevedono gli analisti di Banca Imi. Nel complesso, "le notizie emerse dall'assemblea dei soci erano in gran parte conosciute e non sono state sorprendenti", aggiungono gli analisti della banca che tuttavia evidenziano come  Fiat debba affrontare prospettive in Europa peggiori di quanto inizialmente previsto.

In questo contesto, e alla presentazione dei risultati del primo trimestre 2013, il gruppo dovrebbe confermare sostanzialmente i suoi obiettivi finanziari, ma potrebbe modificare i propri target a livello geografico. "Per il momento manteniamo un rating hold e un target price a 4,56 euro sul titolo". Mediobanca ha ribadito il rating neutral e il target price a 4,5 euro, lo stesso giudizio di Intermonte. A Piazza Affari il titolo Fiat sale del 2,92% a quota 4,156 euro. 



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