Francia e Germania crescono, borse in rialzo

Written By Unknown on Rabu, 14 Agustus 2013 | 15.12

Di Francesca Gerosa

L'azionario europeo sale anche oggi favorito dai positivi dati macro europei e statunitensi arrivati ieri. Dal dato preliminare di oggi sul pil dell'eurozona nel secondo trimestre si cerca una conferma che la regione sta gradualmente superando la fase recessiva. Atteso per le 11.00, dovrebbe mostrare una crescita pari allo 0,2% su base trimestrale dopo la contrazione di pari entità nel periodo gennaio-marzo.

I dati sulla Francia e sulla Germania, pubblicati stamani, vanno in questa direzione. L'economia francese si è infatti lasciata alle spalle la recessione grazie a una crescita congiunturale dello 0,5%, la maggiore registrata dal primo trimestre del 2011. Il dato è superiore alle attese che si fermavano a un +0,2% e fa seguito a una contrazione dello 0,2% nel primo trimestre e a un analogo -0,2% nel quarto trimestre del 2012. Il ministro delle Finanze francese, Pierre Moscovici, ha accolto il risultato con soddisfazione: "Incoraggia e amplifica i segnali di ripresa", ha detto.

Sempre nel secondo trimestre l'economia tedesca è cresciuta dello 0,7% congiunturale, battendo le attese, che prevedevano una salita dello 0,6%, e registrando l'espansione più ampia da oltre un anno, grazie ai consumi privati e alla spesa pubblica. A perimetro annuo, il pil tedesco ha segnato una crescita dello 0,9%, mentre le attese si fermavano a + 0,3%.

Sul listino milanese, dove il Ftse Mib segna un +0,10% a 17.398 punti e lo spread Btp/Bund è stabile a 241 punti base, Unicredit (+0,77% a 4,72 euro) beneficia del nuovo target price fissato da Credit Suisse a 4,9 euro dal precedente 4 euro (la raccomandazione resta neutral). Ancora in corsa Mps (+2,40% a 0,2304 euro), rimbalzata ieri del 7,7% anche grazie alla contrazione dello spread.

"Ricordiamo agli investitori la sensibilità della riserva Afs (Available for Sale) di Mps all'evoluzione dello spread: tra 10 milioni di euro e 14,5 milioni l'effetto positivo per ogni restringimento dello spread di 1bp", si legge nella nota di oggi di Banca Akros. "Lo spread è migliorato di circa 40bps da fine giugno, quindi, la riserva Afs di Mps dovrebbe essere migliorata in media di 480 milioni di euro, passando da -2 miliardi a -1,5 miliardi".

Nel frattempo, il prezzo delle azioni è aumentato da un minimo a 0,19 euro fino agli 0,225 euro di ieri, il che significa 410 milioni di euro di capitalizzazione di mercato in più. "Il miglioramento stimato della riserva Afs è dunque già stato capitalizzato, mentre restano le incertezze sul piano di ristrutturazione della banca che deve essere approvato dalla Commissione Ue e sull'aumento di capitale da realizzare l'anno prossimo. Ribadiamo la nostra raccomandazione prudente hold sul titolo Mps con un target price a 0,19 euro", concludono gli analisti di Banca Akros.

Separatamente, dalla semestrale si evince che Mps ha ceduto la partecipazione detenuta in United Bank of Africa, il più grande istituto bancario della Nigeria. Non è chiaro, scrive oggi MF, quando Mps abbia acquisito lo 0,76% di Uba appena ceduto, di certo il controvalore della transazione non sarà stato particolarmente rilevante e la vendita andrà forse letta come un'ulteriore semplificazione del portafoglio finanziario della banca. Peraltro, sempre nel corso del primo semestre, Mps ha liquidato anche le partecipazioni detenute in Mantegna Finance (100%) ed Eurochianti (4,37%).

In attesa di novità sul piano industriale, che potrebbe essere rivisto recependo le indicazioni della Commissione Ue, e dopo i conti del secondo trimestre "abbiamo abbassato le nostre stime su Mps e ora ci aspettiamo che la banca registri una perdita di 1 miliardo di euro quest'anno, che raggiunga il pareggio nel 2014 e generi profitti per 300 milioni nel 2015", si legge in una nota di oggi del Credit Suisse che mantiene il rating underperform su Mps con un target price a 0,15 euro.

Pur r
iconoscendo il recente miglioramento della posizione del funding della banca e le misure adottate per quanto riguarda i costi, gli analisti del Credit Suisse rimangono cauti su Mps visti i livelli di redditività sotto la media, con un RoTBV atteso al 4-5% nel 2015, i livelli di solvibilità: Core del 6,4% secondo Basilea 2 e in attesa che il governo forzi la mano alla banca per convertire una parte dei Monti bond (4,1 miliardi, ndr) nel corso dei prossimi 2 anni.


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