La sessione estiva (1° luglio - 2 settembre) del calcio-mercato 2013-2014 sarà ricordata come quella dei record. Non solo per il trasferimento dell'attaccante gallese Gareth Bale dal Tottenham al Real Madrid per l'astronomica cifra di 100 milioni di euro, che ha superato anche i 94 milioni pagati nel 2009 dal club madrileno per acquistare Cristiano Ronaldo dal Manchester United, ma anche per quanto speso complessivamente sul mercato.
I club delle prime cinque leghe professionistiche europee (Premier League, Serie A, Liga, Bundesliga, Ligue 1) hanno infatti investito per l'acquisto di nuovi calciatori un ammontare complessivo di 2,2 miliardi. Una cifra superiore del 36% rispetto agli 1,6 miliardi spesi nella sessione di mercato estiva della stagione 2012-2013, pur a fronte di un numero di calciatori che hanno cambiato casacca che, stando alle rilevazioni del Transfer Matching System della Fifa, è rimasto pressoché invariato rispetto allo scorso anno.
Ciò significa che, a parità di transazioni eseguite, sono aumentate le valutazioni dei calciatori. Ma come è stato possibile, considerato che da questa stagione i club che parteciperanno a Champions League ed Europa League dovranno applicare i principi del Fair Play finanziario, ma soprattutto alla luce del più generale momento di difficoltà dell'economia europea?
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Calcio, Dio salvi la Premier
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