Di Francesca Gerosa
Le borse europee sono poco mosse in avvio con molti investitori alla finestra in attesa dei dati mensili di oggi sul lavoro Usa (14.30). Dati che verranno monitorati attentamente per confermare le attese di un avvio della riduzione dello stimolo monetario da parte della Fed già questo mese.
Secondo le stime degli economisti, l'economia Usa dovrebbe aver creato 180.000 posti di lavoro il mese scorso, dopo i 162.000 di luglio, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe mantenersi stabile al 7,4%. Sul fronte italiano resta tesa la situazione nella maggioranza che sostiene il governo Letta, con il Pdl che continua a evocare scenari di crisi se dovesse essere ratificata la decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore.
Ieri è di nuovo intervenuto il presidente della repubblica Napolitano, auspicando che Berlusconi non apra una crisi che sarebbe "rischiosa" per il Paese. Il timore di una nuova fase d'instabilità politica è uno dei fattori che spiega la debole performance dei Btp.
Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi equivalenti apre in rialzo a 253 punti, dopo aver chiuso ieri a 250 punti. Il rendimento è al 4,56%. L'allargamento del differenziale va soppesato anche alla luce della crescita dei rendimenti dei Bund tedeschi a 10 anni, che hanno toccato il 2% per la prima volta dal marzo 2012. Si riduce anche la forbice con lo spread spagnolo, scesa sotto i 10 punti. Lo spread Bonos/Bund si attesta a 261 punti per un tasso del 4,64%.
Oggi a mercati chiusi si conosceranno i dettagli del collocamento di Bot di martedì prossimo: in offerta andranno buoni a 12 mesi per una cifra che Intesa Sanpaolo prevede di 9,5 miliardi di euro. Ieri intanto il Tesoro italiano ha emesso, via private placement, un nuovo titolo di Stato a 40 anni (scadenza settembre 2053) con cedola al 5,05%
A Piazza Affari il Ftse Mib scende dello 0,01% a quota 16.840 punti. Realizzi su Telecom Italia (-1,24% a 0,5995 euro). A quanto pare l'opzione di aprire il capitale del colosso tlc a Sawiris suscita qualche perplessità dal punto di vista politico. Il governo e i soci della holding di controllo Telco preferirebbero vedere un maggior impegno da parte di Telefonica e una convivenza con Sawiris pare difficile.
Ieri America Movil ha smentito contatti con Telecom Italia; Fossati (4,9% di TI) si è detto aperto a soluzioni che prevedano anche un cambio di controllo oppure un maggior impegno di Telefonica. "Le ipotesi di M&A che sostengono il titolo partono dall'assunto che i soci italiani in Telco siano in uscita e Telecom abbia bisogno di rafforzare il capitale, a fronte del probabile downgrade di Moody's e della debolezza del fisso anche se la società smentisce che vi sia bisogno di emissione di capitale. Gli ostacoli politici potrebbero favorire una crescita di Telefonica, che porterebbe però a un tema di antitrust in Brasile", commentano gli analisti di Intermonte (rating neutral e target price a 0,6 euro confermati sul titolo).
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