Piazza Affari in rialzo, Mps sotto pressione

Written By Unknown on Senin, 09 September 2013 | 15.11

Di Francesca Gerosa

Piazza Affari apre la seduta in rialzo (+0,28% a 17.094 punti l'indice Ftse Mib) in linea con le altre borse europee e sulla scia di Tokyo anche se resta alta la tensione all'interno della maggioranza di governo, su cui continuano a pendere le minacce del Pdl di ritirare la fiducia se dovesse essere ratificata la decadenza di Berlusconi.

I lavori dell'esecutivo, che stamane si riunisce in Consiglio dei ministri sul tema istruzione, proseguono, ma l'attenzione è rivolta alla giunta per le immunità, che da questo pomeriggio inizia a esaminare il caso dell'ex premier, i cui legali sabato hanno annunciato ricorso alla Corte europea di Strasburgo. Le probabilità che si arrivi a una decisione finale già oggi sono comunque molto limitate.

Lo spread di rendimento tra decennali italiani e tedeschi riparte da 257 punti base  (256 punti base la chiusura di venerdì), ma i Btp (tasso al 4,53%) continuano a sottoperformare non solo verso i Bund, ma anche verso i Bonos spagnoli (259 punti, tasso al 4,55 %), che hanno quasi annullato il divario con la carta italiana nel tratto a dieci anni.

In attesa da Bankitalia del supplemento al bollettino statistico, che contiene i principali indicatori bancari di luglio: particolare attenzione verrà posta ai numeri delle sofferenze, che a giugno hanno mostrato una crescita del 22% su anno dal 22,4% di maggio, quando era stato toccato il picco della serie storica iniziata nel 1998, l'attenzione sul listino milanese è puntata su Mps (-3,47% a 0,2087 euro) che nel cda previsto per l'11 settembre avvierà la discussione delle linee guida del piano di ristrutturazione, secondo quanto concordato con Bruxelles.

La sua approvazione avverrà nel board convocato per il 24 settembre. Successivamente, il piano sarà trasmesso al Tesoro per il successivo invio alla Commissione europea (l'ok dell'Ue è previsto in due mesi). Ieri il ministero dell'Economia ha spiegato che il nuovo piano prevede un aumento di capitale da 2,5 miliardi da realizzare nel corso del 2014 anziché 1 miliardo per rimborsare "una parte rilevante" dei circa 4 miliardi di Monti bond emessi a favore del Tesoro, in anticipo rispetto a quanto contemplato dall'attuale piano.

"L'aumento della dimensione della ricapitalizzazione era già stato ventilato ma il 2,5 miliardi di euro è una cifra ancora più consistente del previsto, anche se coerente con il deficit di capitale della banca incluso nella nostra valutazione, ovvero 1,8 miliardi di euro, dopo l'aumento di capitale da un miliardo di euro già annunciato", commentano gli analisti di Banca Imi (sell e target price a 0,15 euro confermati sul titolo Mps).

I dettagli tecnici dell'aumento di capitale non sono noti, ma assumendo l'esclusione del diritto di prelazione e l'emissione delle azioni al prezzo corrente di mercato, l'aumento di capitale per gli analisti di Banca Imi sarebbe pari a due volte le azioni in circolazione, con la Fondazione Mps che ridurrà la propria partecipazione dal 37,6% al 19% (prima di qualsiasi cessione di asset per ridurre il proprio debito e prima delle azioni che Mps dovrà emettere al fine di pagare la cedola 2013 in azioni dei Monti bond).

Al contrario di quelli di Banca Imi gli analisti di Mediobanca Securities (neutral e target price a 0,20 euro) non sono sorpresi dell'ammontare dell'aumento di capitale, in quanto le loro stime incorporano 2,75 miliardi di euro deficit di capitale, dopo aver assunto una riserva AFS negativa sull'esposizione al debito sovrano pari a 1,6 miliardi di euro, vale a dire dopo un notevole miglioramento dal 2012 (-2,5 miliardi) e dal 2011 (-4,4 miliardi).

Tra l'altro, se l'aumento di capitale non verrà completato, è prevista la conversione dei Monti bond in azioni. "In caso di conversione di 2,5 miliardi di Monti bond la diluzione sarebbe maggiore del 10% rispetto al nostro scenario base, ovvero tangible equity da 0,31 a 0,28 con un rapporto prezzo/tangible equity di 0,77 volte", calcolano gli analisti di Equita (hold e target price a 0,17 euro).

Se invece Mps riuscisse a completare l'aumento evitando la conversione dei Monti bond, scenario improbabile secondo gli analisti della sim, ci sarebbe una minore diluzione (circa il 15%) rispetto alle loro stime (1,4 miliardi di conversione) con un tangible equity da 0,31 a 0,37 e un rapporto prezzo/tangible equity di 0,60 volte perché la conversione avviene a sconto del 30% rispetto ai prezzi di mercato.

Mps ha rivisto il piano per rispondere "alle richieste della Commissione europea di ripristinare un modello di redditività sostenibile, intervenendo, tra l'altro, con ulteriori azioni di contenimento dei costi in aggiunta a quelle in corso di attuazione, e riducendo, in modo graduale, l'esposizione del portafoglio ai titoli governativi, senza pregiudicare il ruolo di Mps quale operatore di mercato".

"L'avvicinarsi dell'ok dell'Ue al piano di rientro dei Monti bond è una notizia positiva, specie per i bondholders, ma lo scenario per l'azionista peggiora perché, visto il rischio di esecuzione dell'aumento di capitale, aumentano i rischi di conversione dei Monti bond", osservano gli analisti di Equita, "inoltre la necessità di completare l'aumento di capitale in 12 mesi ne rende ancora più difficile la realizzazione".

Certo, aggiungono gli analisti di Banca Akros, da un lato il valore dell'aumento di capitale della banca può alimentare la speculazione di M&A, ma d'altra parte aumenta la diluizione potenziale per gli azionisti esistenti. Per cui gli esperti della banca d'affari hanno downgradato questa mattina l'azione Mps da hold a reduce con un target price invariato a 0,19 euro.

Diversamente da Mps sono ben impostate Mediobanca (+0,42% a 4,79 euro), anche se Nomura ha tagliato il target price da 6 a 5,8 euro (rating neutral), Unicredit (+0,64% a 4,40 euro) e Intesa Sanpaolo (+0,33% a 1,54 euro). Kepler Cheuvreux è invece intervenuto su Tenaris (+1,16% a 17,38 euro) portando il giudizio da reduce a hold.

Mentre il magnate egiziano Naguib Sawiris resta interessato a Telecom Italia (+0,66% a 0,613 euro), ma potrebbe non avanzare proposte considerata la preferenza del governo italiano per Telefonica, tra i potenziali partner del gruppo tlc si fanno anche i nomi di Carlos Sim, At&t e Vodafone.

Infine, Recordati segna un +0,47% a 8,62 euro dopo aver firmato una serie di accordi per l'acquisizione del 100% del capitale di Laboratorios Casen Fleet S.L.U., società farmaceutica spagnola con sede a Madrid e stabilimento produttivo a Utebo, Zaragoza. La transazione, il cui valore (enterprise value) è di 93 milioni di euro, sarà interamente finanziata con la liquidità disponibile.



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